Björn Höcke fa sul serio
Domenica il leader dell’ala più estrema di Alternative für Deutschland potrebbe vincere le elezioni nello stato tedesco della Turingia
Domenica si vota in due stati tedeschi, la Turingia e la Sassonia, e in entrambi per la prima volta potrebbe vincere il partito di estrema destra Alternative für Deutschland (AfD). È difficile che AfD riesca a poi esprimere il governo locale – dovrebbe trovare alleati e al momento non ne ha – ma una crescita così netta dei suoi consensi sarebbe un segnale importante per la politica nazionale. In particolare mostrerebbe l’indebolimento della coalizione del cancelliere Olaf Scholz, i cui partiti rischiano di superare di poco la soglia di sbarramento (del 5 per cento) per accedere al parlamento dei due stati, o di non superarla affatto.
Nello specifico c’è molta attenzione sulla Turingia: perché l’ala locale di AfD è la più radicale del paese e perché è guidata da un leader controverso, Björn Höcke, che è considerato un estremista persino dentro un partito che ha già posizioni razziste e a tratti sovrapponibili all’apologia del nazismo.
Höcke è un politico molto noto in Germania e all’estero, anche se non ha mai ricoperto incarichi pubblici nazionali né ha fatto parte della dirigenza centrale del partito, su cui pure è sempre stato molto influente. Nel 2013, anno della fondazione di Alternative für Deutschland, Höcke ha di fatto aperto la sezione della Turingia e dal 2014 è stato deputato nel parlamento statale. Negli ultimi anni si è parlato di lui soprattutto per le sue dichiarazioni imbarazzanti e per i processi in cui è imputato.
Quest’anno Höcke è stato multato due volte per aver usato il motto nazista “Tutto per la Germania” in due diversi comizi, nel 2021 a Merseburg (nella Sassonia-Anhalt) e a dicembre dell’anno scorso a un evento di AfD. La Costituzione tedesca vieta l’uso di slogan, simboli o altri strumenti di propaganda legati al partito nazista, tranne nei contesti di carattere puramente storico o didattico. “Tutto per la Germania” era il motto dello Sturmabteilung (SA, “Sezione d’assalto”), il reparto paramilitare costituito da Adolf Hitler nel novembre del 1921 per difendere i comizi del partito nazista.
In passato Höcke, che è un ex insegnante di storia, aveva fatto altre uscite simili. Nel 2017 disse al Wall Street Journal che riteneva problematico «definire Hitler come il male assoluto». Lo stesso anno criticò il memoriale dell’Olocausto a Berlino sostenendo: «Noi tedeschi siamo gli unici al mondo ad aver piazzato un monumento alla vergogna nel cuore della nostra capitale». Nel 2019 un tribunale diede ragione ad alcuni manifestanti che avevano dato del fascista a Höcke concludendo che non fosse diffamazione, ma un epiteto con «una base fattuale verificabile».
Recentemente l’ex segretario di AfD Jörg Meuthen (che nel 2022 ha lasciato il partito) ha detto che «gli obiettivi di Höcke e dei suoi [collaboratori] sono chiaramente pericolosi per la democrazia».
L’ala dell’AfD in Turingia, che fa capo a lui, è come detto la più radicale del paese, tanto che nel 2020 fu posta sotto sorveglianza dai servizi segreti tedeschi. Nonostante queste posizioni, il partito negli anni ha tollerato la presenza di Höcke, principalmente per il consenso che è stato capace di raccogliere localmente, rendendo la Turingia lo stato in cui AfD ha ottenuto alcuni dei suoi migliori risultati elettorali.
Nonostante gli scandali a livello nazionale, questo è avvenuto anche alle elezioni europee del 9 giugno, quando AfD è stato il partito più votato in Turingia (e negli altri stati orientali, mentre a livello federale è arrivato secondo).
Negli ultimi giorni la campagna elettorale di Höcke ha cercato di strumentalizzare l’attacco di venerdì a Solingen, rivendicato dall’ISIS, in cui sono state uccise tre persone e per cui è stato arrestato un migrante siriano. Di fatto Höcke non ha cambiato tono, ha esasperato quello antimigranti che usa da sempre: nei comizi ha detto che i fatti di Solingen erano il risultato di un presunto «esperimento multiculturale» deciso dal governo senza chiedere il consenso ai cittadini: «È questa la vostra “diversità”?».
Lunedì il cancelliere Scholz ha visitato Solingen e ha promesso leggi più restrittive sul possesso di armi, in particolare coltelli. Scholz ha detto anche che il governo aumenterà le espulsioni delle persone migranti arrivate irregolarmente in Germania, che sono già cresciute del 30 per cento rispetto al 2023 e di due terzi rispetto al 2021.
Dopo la riunificazione tedesca, la Turingia è stata a lungo governata dall’Unione Cristiano-Democratica (CDU) di centrodestra, il partito che fu di Angela Merkel. Dal 2014 a oggi invece il governatore è stato Bodo Ramelow, uno degli esponenti più moderati del partito di sinistra Linke. Nell’ultima legislatura Ramelow ha guidato un esecutivo di minoranza, in coalizione con Verdi e Socialdemocratici (SPD).
Dopo le ultime elezioni locali, nel 2020, per meno di 24 ore però in Turingia si era formato un governo con l’estrema destra: all’epoca infatti CDU e Liberali (FDP) votarono nello scrutinio segreto insieme ad AfD. Il governatore eletto in questo modo, Thomas Kemmerich dei Liberali, si dimise subito, anche per l’intervento dell’allora cancelliera Merkel.
Secondo gli ultimi sondaggi, in Turingia AfD ha un netto vantaggio sulla CDU, al secondo posto. I partiti della coalizione che sostiene Scholz – SPD, Verdi e Liberali – se la passano invece piuttosto male.
Arrivare primi con un terzo dei voti, come detto, non basta per andare effettivamente al governo. Finora gli altri partiti tedeschi hanno sempre osservato il cosiddetto “cordone sanitario”, ossia un accordo informale che li vincola a non allearsi con l’estrema destra. Anche con un risultato molto netto, quindi, quasi sicuramente AfD non avrà abbastanza seggi per ottenere un’eventuale fiducia in parlamento.
Trovare una maggioranza alternativa non sarà semplicissimo, e qui come in Sassonia potrebbe avere un ruolo determinante la lista collegata all’Alleanza Sahra Wagenknecht (BSW). BSW è un partito populista di difficile collocazione, con posizioni di sinistra in economia e argomenti molto vicini a quelli dell’estrema destra su migranti e vaccini, nonché filorusso e contrario al sostegno all’Ucraina, fondato meno di un anno fa.
In Turingia e in Sassonia il partito di Wagenknecht ha molti consensi e si attesta tra il 15 e il 20 per cento delle intenzioni di voto. Nelle scorse settimane si è parlato molto della possibilità di una sua alleanza con forze politiche più istituzionali, come CDU e SPD.
Al di là dell’impatto simbolico di una vittoria dell’estrema destra in una delle prime regioni dove negli anni Trenta i nazisti arrivarono al potere, un ottimo risultato di AfD potrebbe creare problemi.
Per approvare determinati provvedimenti, tra cui la convocazione di nuove elezioni, e la nomina di alcuni funzionari pubblici, tra cui i magistrati della Corte costituzionale statale, occorre infatti una maggioranza di due terzi, che AfD potrebbe far mancare in parlamento. AfD potrebbe così ricattare gli altri partiti cercando di ottenere concessioni, per esempio riducendo o negando i fondi pubblici a ong e associazioni LGBTQ+.
Il voto in Turingia e in Sassonia, e poi il 22 settembre in Brandeburgo, precede peraltro di un anno esatto le prossime elezioni generali tedesche. Nel 2021 Scholz ottenne buoni risultati nella Germania orientale, dove oggi i Socialdemocratici sono in crisi: un pessimo risultato nelle tre elezioni statali di settembre potrebbe mettere in discussione la sua leadership e indebolire una sua ricandidatura come cancelliere.
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