In Pakistan 39 persone sono state uccise in diversi attacchi coordinati dai separatisti del Belucistan, nell’ovest del paese

Veicoli danneggiati in uno degli attacchi (AP Photo/Rahmat Khan)
Veicoli danneggiati in uno degli attacchi (AP Photo/Rahmat Khan)

Nella notte fra domenica e lunedì in Belucistan, nell’ovest del Pakistan, 39 persone sono state uccise in diversi attacchi coordinati condotti da un gruppo separatista, l’Esercito di liberazione del Belucistan: è una delle azioni più gravi da anni nella provincia. Il ministro dell’Interno Mohsin Naqvi ha detto che le forze dell’ordine hanno ucciso 12 ribelli e l’esercito pachistano ha detto che ne sono morti 21, ma non è chiaro se questo numero includa i 12 citati dal ministro. Nella provincia ci sono vari gruppi armati che lottano contro il governo pakistano per ottenere l’autonomia o l’indipendenza della provincia, fra le più povere del Pakistan, e l’autodeterminazione della popolazione beluci.

Nel più grave degli attacchi decine di uomini armati hanno bloccato un’autostrada e hanno fatto scendere le persone su macchine, autobus e camion di passaggio per identificarle, e hanno dato fuoco a 35 veicoli. Hanno quindi ucciso 23 persone, 20 delle quali venivano dalla vicina provincia del Punjab, la più ricca e popolosa del Pakistan. Spesso le persone del Punjab lavorano nei progetti di sfruttamento delle notevoli risorse naturali del Belucistan, solitamente organizzati dal governo centrale del Pakistan, e sono per questo un obiettivo frequente degli attacchi dei separatisti. Un funzionario locale ha detto al quotidiano pakistano Dawn che l’attacco è stato compiuto nella località di Rarasham, vicino al confine fra Belucistan e Punjab.

Poco prima dell’attacco l’Esercito di liberazione del Belucistan, che in passato aveva già compiuto azioni simili, aveva detto alla popolazione di evitare le autostrade. Contemporaneamente in varie zone del Belucistan il gruppo ha attaccato una caserma nella zona di Kalat, nella parte centrale della provincia: 6 agenti di polizia e 4 civili sono stati uccisi. Ha inoltre sabotato con degli esplosivi due punti della rete ferroviaria: vicino a uno di questi, nei dintorni del capoluogo Quetta, sono stati trovati sei corpi non identificati.