Il grande attacco russo alla rete energetica ucraina
Sono stati lanciati droni e missili su 15 regioni: almeno sette persone sono state uccise
Lunedì mattina la Russia ha compiuto un grande attacco con droni e missili contro diverse città ucraine, tra cui la capitale Kiev. Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha detto che in tutto sono state colpite 15 regioni (sulle 24 dell’Ucraina). Almeno sette persone sono state uccise tra la città di Lutsk, nell’ovest del paese, le regioni di Dnipropetrovsk e Zaporizhzhia, a sud-est, e quella di Zhytomyr, a nord.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto che più di 100 missili e circa 100 droni sono stati lanciati dalla Russia durante la notte, e che l’obiettivo principale dell’attacco erano le infrastrutture energetiche del paese, che nei mesi scorsi erano già state colpite molte volte dalla Russia per indebolire l’Ucraina.
A Kiev si sono sentite le prime esplosioni poco prima delle 8:30 di lunedì mattina: la contraerea ha abbattuto circa 15 missili e almeno 20 droni che erano diretti sulla capitale, ha fatto sapere l’amministrazione militare di Kiev. Dopo i raid, nella capitale ci sono state interruzioni nelle forniture di corrente e acqua.
Sono state segnalate esplosioni anche in diverse altre città dell’ovest e del centro dell’Ucraina: Odessa, Vinnytsia, Kremenchuk, Dnipro, Khmelnytskyi, Kropyvnytskyi e Kryvyi Rih. La DTEK, la più grande azienda energetica privata dell’Ucraina, ha detto che in seguito all’attacco ci sono state interruzioni di corrente in tutto il paese. L’ente pubblico dell’energia, Ukrenergo, ha detto di essere intervenuto con misure d’emergenza per stabilizzare il sistema. In diverse regioni sono stati allestiti punti dove le persone possono ricaricare i loro dispositivi digitali e ricevere rifornimenti durante i blackout.
Il ministro dell’Energia ucraino, German Galushchenko, ha definito la situazione come piuttosto complicata. «Il nemico sta di nuovo causando terrore missilistico in tutta l’Ucraina. Il settore energetico è sotto attacco. Il nemico non rinuncia ai propri piani di lasciare gli ucraini senza elettricità», ha scritto Galushchenko in un post sui social media, riferendosi ai molti attacchi russi dei mesi scorsi.
Fin dall’inizio della guerra, colpire deliberatamente le infrastrutture energetiche ucraine ha fatto parte della strategia russa: era avvenuto già nell’autunno del 2022, in modo da danneggiarle prima dei mesi più freddi dell’anno.
In un post sui social anche Kuleba ha denunciato che l’obiettivo principale dell’attacco russo erano «infrastrutture civili critiche e il nostro sistema energetico» e che la cosa «costituisce crimini di guerra». Kuleba ha ribadito una richiesta del suo governo agli alleati: di consentire cioè all’Ucraina di colpire obiettivi militari in territorio russo, anche per abbattere i missili e i droni russi più vicino al loro punto di lancio.
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