L’ISIS ha rivendicato l’attacco di venerdì in Germania
Sabato sera un uomo si è consegnato alla polizia dicendo di essere responsabile dell'accoltellamento a Solingen, in cui sono state uccise tre persone
Sabato il gruppo terroristico Stato Islamico (ISIS) ha rivendicato l’attacco compiuto venerdì sera a Solingen, nell’ovest della Germania, in cui un uomo ha ucciso tre persone e ferito gravemente altre cinque con un coltello durante una festa cittadina, prima di fuggire. Sabato sera Herbert Reul, il ministro dell’Interno dello stato del Nord Reno-Westfalia dove si trova Solingen, aveva detto che il principale sospettato si era consegnato alla polizia. L’uomo però non ha fornito prove della sua affiliazione con il gruppo.
Il gruppo terroristico, che in Europa ha organizzato e compiuto decine di attacchi negli ultimi dieci anni, ha pubblicato sui suoi canali di comunicazione un messaggio in cui dice che l’autore dell’attacco è «un soldato dello Stato Islamico» che avrebbe agito per «vendicare i musulmani in Palestina e nel resto del mondo». Il messaggio non contiene né il nome dell’autore né elementi come un giuramento di fedeltà al gruppo, come è successo in altri casi. Tuttavia solitamente lo Stato Islamico non rivendica attacchi in Europa che non sono stati effettivamente compiuti su sua indicazione.
Il probabile autore dell’attacco è un uomo siriano di 26 anni, identificato come Issa al H., non considerato dalla polizia come una possibile minaccia in precedenza. Il ministro dell’Interno del Nord Reno-Westfalia ha detto che l’uomo è effettivamente quello che la polizia aveva cercato nelle 24 ore successive all’attacco, e che l’arresto si basa non solo su degli indizi, ma su delle prove, di cui però non ha specificato la natura.
Secondo quanto scritto da diversi giornali tedeschi la richiesta di asilo dell’uomo, arrivato in Germania nel 2022, era stata inizialmente respinta, in quanto secondo gli accordi di Dublino (che regolano l’immigrazione nell’Unione Europea), avrebbe dovuto presentarla in Bulgaria, primo paese dell’Unione in cui era arrivato. L’uomo si sarebbe però nascosto abbastanza a lungo da far scadere i termini entro cui avrebbe dovuto essere trasferito in Bulgaria, e quindi gli è stato concesso l’asilo in Germania.
Sabato la polizia aveva arrestato altre due persone: un quindicenne che avrebbe saputo del piano dal responsabile dell’attacco poco prima che venisse messo in atto, ed è quindi accusato di non aver avvisato le autorità, e un altro uomo la cui connessione con l’attacco non è chiara. La seconda persona è stata arrestata sabato sera durante un’irruzione delle forze speciali della polizia tedesca (SEK) in un centro per rifugiati di Solingen, a circa 300 metri di distanza dalla piazza in cui è avvenuto l’attacco.
Solingen è una cittadina da circa 160mila abitanti a una trentina di chilometri da Düsseldorf nota soprattutto per le sue fabbriche di acciaio. L’accoltellamento è avvenuto attorno alle 21:30 (ora locale) nella piazza del mercato, in centro, mentre si stava svolgendo una festa organizzata per i 650 anni della città (chiamata “festa della diversità”). La festa cittadina, aperta a tutti, sarebbe dovuta durare fino a domenica, con una partecipazione prevista di 25mila persone ogni sera, musica dal vivo, bancarelle di cibo, bevande e prodotti di artigianato: tutte le attività sono state annullate. Le persone uccise sono un uomo di 56 anni, uno di 67 e una donna di 56. Tre dei cinque feriti gravi sono ricoverati con lesioni potenzialmente mortali.