Russia e Ucraina si sono scambiate 230 prigionieri, molti catturati durante l’attacco ucraino nella regione di Kursk

uomini ucraini rasati e avvolti in bandiere ucraine, alcuni che reggono le bandiere dei propri reggimenti
Alcuni dei prigionieri ucraini liberati (da un video pubblicato sul canale telegram del Commissario del parlamento ucraino per i Diritti umani)

Sabato Russia e Ucraina si sono scambiate 230 prigionieri, 115 per ciascuna: quelli russi erano stati catturati durante l’attacco ucraino nella regione russa di Kursk, iniziato il 6 agosto. Il Commissario del parlamento ucraino per i Diritti umani Dmytro Lubinets ha detto che i prigionieri ucraini liberati appartengono all’esercito, alla marina, alla guardia nazionale e alle guardie di confine. Alcuni di loro hanno partecipato alla difesa dello stabilimento Azovstal di Mariupol e della centrale nucleare di Chernobyl. In molti hanno gravi problemi di salute.

Fin dall’inizio della loro sorprendente incursione in territorio russo le forze ucraine erano riuscite a catturare centinaia di soldati, e che si immaginava avrebbero potuto essere scambiati con soldati ucraini catturati dalla Russia. Quello completato sabato 24 agosto, giorno in cui ricorre peraltro la Giornata dell’indipendenza dell’Ucraina, è il 55esimo scambio fra i due paesi, ed è stato mediato dagli Emirati Arabi Uniti. In tutto gli scambi hanno portato al ritorno in Ucraina di 3.250 prigionieri ucraini. Né la Russia né l’Ucraina comunicano ufficialmente il numero di prigionieri di guerra detenuti dall’altro paese.

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