L’assistente familiare che ha confessato di avere ucciso 4 anziani

Si è consegnato ai carabinieri di Caserta, a cui ha spiegato di aver somministrato dosi massicce di farmaci «per pietà», poiché erano gravemente malati

Una siringa
(EPA/HOTLI SIMANJUNTAK)
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Giovedì Mario Eutizia, assistente familiare di 48 anni, napoletano, si è presentato alla caserma dei carabinieri di Caserta insieme ai suoi avvocati per confessare di aver ucciso 4 anziani per cui aveva lavorato negli ultimi anni. Ha spiegato di averli uccisi con un dosaggio eccessivo di farmaci antitumorali, sedativi e antidolorifici e di averlo fatto per pietà, perché malati oncologici in fase terminale. «Volevo porre fine alle loro sofferenze. Aiutatemi a non uccidere più», ha detto ai carabinieri.

Negli ultimi anni Eutizia si era preso cura di una trentina di persone anziane. Di due vittime si conoscono i nomi: Gerardo Chintemi, 95 anni, morto lo scorso 4 marzo a Vibonati, in provincia di Salerno, e Luigi Di Marzo, morto nel dicembre del 2023, a 88 anni. Entrambi avevano un tumore ed erano affetti da demenza. Le morti erano state ritenute compatibili con le loro precarie condizioni di salute, considerata l’età, e non era stato ipotizzato che potessero essere stati uccisi. Altri due omicidi, secondo il racconto di Eutizia, risalirebbero al 2014, quando lavorava in provincia di Latina.

La procura di Santa Maria Capua Vetere, che si sta occupando del caso, ha scritto in una nota stampa che durante l’interrogatorio Eutizia ha confessato di aver deciso di somministrare «dosi massicce di farmaci in quanto spinto da una profonda compassione e pietà per gli stessi pazienti, consapevole che una perdurante assunzione li avrebbe accompagnati dolcemente verso la fine». I familiari delle persone uccise non si sarebbero accorti del sovradosaggio dei farmaci perché nessuno assisteva alle somministrazioni.

Il procuratore di Santa Maria Capua Vetere, Pierpaolo Bruni, ha detto che la polizia giudiziaria verificherà le informazioni date da Eutizia, che nel frattempo è stato arrestato e portato in carcere in attesa dell’interrogatorio di garanzia previsto nei prossimi giorni. È accusato di omicidio premeditato. «Stiamo cercando riscontri», ha detto Bruni. «Ci andiamo con i piedi di piombo, perché le cose dichiarate sono abbastanza gravi».

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