Il governo di Kiribati ha sospeso le visite diplomatiche di delegazioni straniere, forse su suggerimento della Cina
Un funzionario del ministero degli Esteri di Kiribati, piccolo arcipelago nell’oceano Pacifico centrale composto da decine di isole e atolli in cui vivono circa 120mila persone, ha detto giovedì ad Associated Press che il governo ha mandato un messaggio agli stati con cui intrattiene relazioni ufficiali annunciando la sospensione di tutte le visite diplomatiche di delegazioni straniere e la cancellazione di alcune già in programma. Il governo di Kiribati di fatto non ha dato spiegazioni: si è limitato a dire che sono ancora in corso i negoziati per la formazione del nuovo governo, dopo le elezioni di metà agosto, e ha aggiunto che le visite diplomatiche riprenderanno a governo formato.
L’ipotesi più accreditata è che Kiribati voglia evitare che paesi stranieri vedano da vicino il processo di formazione del nuovo governo, e che potrebbe esserci di mezzo la Cina, a cui il governo locale di recente si è avvicinato molto. Tra Kiribati e i suoi alleati occidentali sono infatti in corso da tempo tensioni per i legami sempre più stretti proprio con la Cina, e già prima delle elezioni erano stati negati o ritardati visti a una serie di funzionari stranieri, prevalentemente australiani.