Robert Kennedy Jr. ha dato il proprio sostegno a Donald Trump
Come previsto, il figlio di Bobby Kennedy l'ha detto dopo aver annunciato l'interruzione della campagna da candidato indipendente alle elezioni statunitensi
Robert Kennedy Jr. – figlio di Bobby Kennedy, ucciso nel 1968 mentre era candidato alla presidenza degli Stati Uniti, e nipote del presidente John Fitzgerald Kennedy, assassinato a Dallas nel 1963 – ha annunciato durante una conferenza stampa a Phoenix, in Arizona, che interromperà la propria campagna elettorale da candidato indipendente alle elezioni presidenziali statunitensi del 2024.
Ha detto anche, come ci si aspettava, che da questo momento in poi sosterrà la candidatura dell’ex presidente Donald Trump, che ha raggiunto sul palco a un comizio in Arizona più tardi nella serata. Ha aggiunto che si ritirerà come candidato dagli stati i cui risultati elettorali sono più incerti, per non avvantaggiare la candidata Democratica Kamala Harris, ma rimarrà candidato negli stati a maggioranza Democratica. Ha specificato che «non sto terminando la mia campagna, la sto semplicemente sospendendo».
Erede di una delle famiglie Democratiche politicamente più influenti degli Stati Uniti, Kennedy Jr. (70 anni) si era candidato per le primarie del partito Democratico, contro Joe Biden, ad aprile del 2023, ma si era ritirato pochi mesi dopo, a ottobre, per continuare la propria campagna come candidato indipendente. Da tempo era infatti molto critico nei confronti del partito Democratico e dell’amministrazione di Biden, e su vari temi ha posizioni spesso convergenti con l’ala più radicale del partito Repubblicano.
Kennedy Jr. è infatti uno dei principali esponenti del movimento antivaccinista statunitense e sostiene da almeno vent’anni varie teorie complottiste e antiscientifiche, e la sua campagna era stata fin qui parecchio travagliata. I sondaggi gli attribuivano tra il 14 e il 16 per cento dei voti prima che Biden si ritirasse, ma l’arrivo di Kamala Harris come candidata Democratica ha portato la stima sotto al 10 per cento.
Nel suo discorso alla stampa ha dato la colpa ai media per la sua decisione: «non penso di avere una realistica possibilità di vittoria considerata la censura sistematica». Ha raccontato di aver parlato a più riprese con Trump delle rispettive idee, e di aver scoperto di essere d’accordo con lui su molte «questioni sostanziali» e che il loro accordo prevede che possano «essere in disaccordo privatamente e pubblicamente, se c’è bisogno, sulle questioni su cui siamo distanti mentre lavoriamo insieme sulle questioni esistenziali sulle quali siamo d’accordo».
Ha detto anche che la sua decisione di sostenere la candidatura di Trump è stata «un difficile sacrificio per mia moglie e i miei figli». Alcuni dei suoi fratelli e sorelle, che avevano già commentato negativamente le sue scelte politiche dell’ultimo anno, hanno pubblicato sui social una dichiarazione in cui definiscono la sua scelta «un tradimento dei valori che nostro padre e la nostra famiglia hanno più a cuore» e ribadiscono di sostenere Harris.
Trump ha commentato l’endorsement di Kennedy Jr. ringraziandolo e dicendo che «è una bella persona, rispettata da tutti».