Parì, anche per le Paralimpiadi
La newsletter del Post che ha seguito le Olimpiadi di Parigi torna dal 26 agosto, per raccontare e spiegare altre due settimane di gare
Alle Paralimpiadi 2024, che cominceranno mercoledì 28 agosto a Parigi, ci saranno 29 finali dei 100 metri. Ci saranno gare di corsa con atleti legati con un cordino a una guida. E ci saranno sport che ci sono solo lì, come la boccia e il goalball. Anche intorno alle Paralimpiadi, insomma, ci sono tantissime cose da spiegare e capire, gare da seguire e storie da raccontare e di cui essere curiosi. Per questo, anche per le Paralimpiadi, ci sarà Parì: la newsletter del Post che tra luglio e agosto ha raccontato ogni giorno le Olimpiadi di Parigi.
Parì tornerà da lunedì 26 agosto. Uscirà ogni mattina intorno alle 9, fino alla fine dei Giochi. Chi era già iscritto a Parì non dovrà fare niente per riceverla, tutti gli altri invece possono farlo già da oggi qui, gratuitamente.
La storia moderna degli sport per persone con disabilità ha origine nel secondo dopoguerra, quando il neurologo tedesco ed ebreo Ludwig Guttmann cominciò a lavorare alla riabilitazione dei reduci di guerra proponendo loro una terapia che si rivelò molto efficace sia dal punto di vista fisico che psicologico: la pratica sportiva. Guttmann cominciò a organizzare manifestazioni sportive periodiche per atleti con disabilità fino a che non si arrivò alla prima edizione delle Paralimpiadi sul modello che conosciamo oggi, quelle di Roma 1960, che si tennero una settimana dopo la fine dei Giochi olimpici: il prefisso para, dal greco, significa appunto “accanto” o “al fianco”, a indicare la loro posizione parallela alle Olimpiadi.
Oggi le Paralimpiadi hanno ancora un forte valore sociale, e tra i loro obiettivi principali c’è sempre quello di favorire l’inclusività attraverso lo sport. Ma sono ormai qualcosa di molto più grande e molto diverso: un evento seguito a livello globale, capace di attirare grandi investimenti e sponsor, in cui non è sempre semplice trovare il giusto bilanciamento tra l’aumento della competitività e l’inclusività.
Di tutte queste cose parleremo su Parì, insieme ai risultati sportivi notevoli e naturalmente a quelli di atlete e atleti italiani: a questa edizione delle Paralimpiadi saranno 141, la delegazione più numerosa di sempre, e molti arrivano con grandi aspettative (loro tre per esempio, che vinsero oro, argento e bronzo nei 100 metri T63 a Tokyo nel 2021: sapete cosa vuol dire T63?). Se non conoscete Parì e volete prima capire com’è fatta, trovate i vecchi numeri qui. E poi se volete ci risentiamo lì.