Lo youtuber più popolare al mondo è in difficoltà
Le sfide estreme di MrBeast continuano a essere viste da centinaia di milioni di persone, ma il suo impero sembra in crisi per alcuni scandali e perché la piattaforma sta cambiando
Lo scorso giugno il canale YouTube di MrBeast, gestito dal 26enne statunitense Jimmy Donaldson, è diventato quello con più iscritti sulla piattaforma, superando il canale di T-Series, un’etichetta discografica e società di produzione cinematografica indiana. In questo momento MrBeast ha circa 311 milioni di iscritti, messi insieme nel giro di alcuni anni grazie ai suoi popolarissimi video di sfide estreme e di estemporanee iniziative di beneficenza, come quelli in cui mostra come sopravvivere per sette giorni su una zattera in mezzo al mare o in cui costruisce pozzi per l’acqua potabile in Africa.
Nel corso degli ultimi anni MrBeast è diventato lo youtuber più famoso al mondo specialmente nelle fasce di pubblico più giovani, conquistate grazie alla sua immagine sorridente e ai video sempre più costosi e spettacolari. Donaldson ha detto di vivere nel suo studio personale in North Carolina, in modo da ottimizzare il più possibile i tempi, nonostante un giro d’affari da 700 milioni di dollari, che negli ultimi anni si è espanso anche ad altri settori, con le barrette al cioccolato “Feastables” e una catena virtuale di hamburgherie gestite da “cucine fantasma” in tutti gli Stati Uniti (e in Italia).
Lo scorso marzo Amazon Prime Video ha annunciato di aver stretto un accordo con MrBeast per uno show, intitolato Beast Games, in cui mille persone si sfideranno per un premio da cinque milioni di dollari. L’alleanza con un servizio di streaming di tali dimensioni è ritenuta cruciale per la carriera di MrBeast, che può così ampliare il proprio pubblico al di là di YouTube e rendere le proprie sfide ancora più ambiziose.
Nelle ultime settimane, però, l’immagine positiva di MrBeast è stata intaccata da una serie di scandali e accuse che hanno riguardato anche Beast Games. Il New York Times ha raccontato i problemi tecnici e organizzativi che hanno interessato la produzione dello show sin dall’inizio. Il primo imprevisto per i partecipanti alle registrazioni, cominciate lo scorso luglio, fu il loro stesso numero: duemila, il doppio di quanto annunciato al pubblico. Da questi duemila sono stati selezionati i mille partecipanti effettivi, con una serie di sfide e giochi che finiranno in un video per il canale YouTube di MrBeast. Molti di loro si sono lamentati perché questa fase preliminare non era stata comunicata, nonostante in pratica dimezzi la loro probabilità di vittoria finale.
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Ma i problemi erano appena iniziati. Nel corso di queste prime prove, alcuni partecipanti hanno raccontato di aver partecipato alle riprese per ore in condizioni estreme e pericolose, in violazione delle consuete norme di sicurezza. Dei testimoni hanno raccontato di aver visto persone vomitare e svenire dalla fatica e dal caldo, e di aver assistito a «diversi ricoveri ospedalieri». I turni di lavoro erano lunghi e molti partecipanti hanno detto di non aver ricevuto né acqua né cibo dalla produzione mentre alcuni si sono lamentati della scarsa qualità e quantità delle porzioni, consistenti in zuppa d’avena fredda, uova sode e verdure crude. In un caso un assistente alla produzione avrebbe tentato di risolvere il problema con delle barrette Feastables, il marchio di snack di proprietà dello stesso Donaldson.
A inizio riprese, inoltre, i partecipanti hanno dovuto consegnare tutti i loro oggetti personali all’organizzazione, medicine incluse. Le donne che in quei giorni avevano il ciclo mestruale hanno detto di aver dovuto insistere molto per avere accesso alla biancheria intima portata da casa. Alcune di loro hanno detto di essere state derise dai membri della produzione per l’insistenza della richiesta.
Nemmeno la donazione di denaro ai partecipanti esclusi – un grande classico dei video di MrBeast – si è svolta senza intoppi. Una persona ha raccontato di aver lasciato lo stadio piena di botte e ferite dopo aver partecipato a una delle prove, e di aver ricevuto mille dollari in contanti come premio di consolazione, ma di averli dovuti restituire alla produzione poco dopo, a telecamere spente. Altre persone a cui era stato promesso un pagamento non erano ancora state pagate al momento della pubblicazione dell’articolo del New York Times.
Nulla di tutto questo è di per sé una novità: da tempo circolano voci sulla scarsa attenzione alla sicurezza e al benessere di chi partecipa e lavora ai video di MrBeast. In un profilo di Donaldson pubblicato a febbraio dalla rivista TIME – che ha incluso il creator tra le 100 persone più influenti del mondo nel 2023 – Scott Brown, un ex producer per MrBeast, aveva criticato le condizioni dei suoi set: «considerano la sicurezza come una cautela superflua o una debolezza».
L’articolo del New York Times è arrivato in un momento delicato per Donaldson: a fine luglio una sua collaboratrice e per anni presenza fissa dei suoi video, Ava Kris Tyson, ha annunciato che avrebbe lasciato il canale di MrBeast dopo essere stata accusata di adescamento di minori. Secondo l’accusa, Tyson, che è una donna trans, avrebbe scambiato messaggi inopportuni con una sua fan, all’epoca tredicenne, quando aveva 20 anni. Annunciando la decisione di cacciare Tyson, Donaldson ha definito le rivelazioni sull’ex collaboratrice «disgustose».
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Negli stessi giorni una youtuber ed ex collaboratrice di MrBeast, Rosanna Pansino, ha pubblicato una clip risalente a una diretta del 2017 nella quale Donaldson aveva scherzato sui commenti razzisti e omofobi provenienti dalla chat in diretta. In un’altra clip, sempre del 2017 ma proveniente da un podcast, Donaldson aveva detto che avrebbe fatto sesso con la rapper Bhad Bhabie, all’epoca 14enne (Donaldson aveva 19 anni). «Quando Jimmy era un teenager si comportò come molti ragazzi e usò un linguaggio inappropriato nel tentativo di risultare divertente» ha detto un portavoce di MrBeast ad Associated Press, sottolineando che «nel corso degli anni ha chiesto ripetutamente scusa» per episodi simili.
Sempre nelle ultime settimane un ex collaboratore di MrBeast, che su YouTube si fa chiamare DogPack404, ha pubblicato sul suo canale due video – entrambi con più di 10 milioni di visualizzazioni – in cui ha accusato Donaldson di fingere in buona parte dei suoi video, esagerandone le parti avventurose e pericolose, e dimostrando poca cura per i partecipanti e i lavoratori stessi.
Secondo queste accuse, i video di MrBeast sarebbero molto più finti e preparati di quello che sembra. Da sempre, ad esempio, MrBeast invita gli utenti ad abbonarsi al suo canale e assicura che i partecipanti alle sfide vengono sorteggiati tra gli iscritti, a cui vengono anche promessi premi in denaro. Alcuni dei partecipanti “scelti a caso” che si vedono nei video sarebbero però amici, collaboratori o freelance pagati dal canale stesso (in un caso, la fidanzata di Donaldson), come evidente in alcuni fermoimmagine. In un altro episodio denunciato dal video, le magliette autografate da MrBeast vendute ai fan durante una diretta streaming furono in realtà firmate dai suoi collaboratori.
Il secondo video pubblicato dal canale DogPack404 è un’intervista a un altro ex collaboratore di MrBeast, Jake Weddle, che ha raccontato di aver registrato un video in cui avrebbe dovuto stare cento giorni in isolamento, in una grande stanza piena di telecamere (il video non fu mai pubblicato sul canale di MrBeast). Gli organizzatori, ha spiegato Weddle, provarono a minimizzare i rischi per la salute mentale dell’esperimento e gli promisero diecimila dollari per ogni giorno che sarebbe durato all’interno della stanza. «Non ti preoccupare, basta che duri 30 giorni e abbiamo il video», gli fu detto.
L’esperienza fu molto traumatica per Weddle anche per la pessima organizzazione della struttura in cui fu confinato. A un certo punto, ha raccontato, «si rifiutarono di spegnere la luce» per permettergli di dormire perché «avrebbe rovinato le riprese in timelapse». Weddle ha precisato che ci furono anche delle persone che si presero cura di lui e fecero notare alla produzione che la privazione del sonno è considerata un crimine di guerra dalla Convenzione di Ginevra e dalle Nazioni Unite.
Ma le cose per il modello di business di MrBeast si erano complicate in realtà ancora prima. Nell’ultimo anno, infatti, Donaldson ha modificato lo stile dei suoi video, facendo meno tagli e adottando un approccio quasi pacato, con meno urla ed entusiasmo. Questo stile più rilassato viene considerato una reazione ai cambiamenti in corso all’interno di YouTube e del suo pubblico.
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Lo scorso marzo il sito Polygon ha pubblicato un articolo sulla «fine dell’era di MrBeast» in cui spiegava che agli inizi di YouTube la piattaforma premiava la spontaneità e l’autenticità dei creator, che spesso si riprendevano direttamente dalla propria camera da letto. Nel corso degli anni il settore si è specializzato e ha trovato un modello di business sostenibile, che ha permesso l’ascesa di fenomeni come Donaldson.
Secondo Zackary Smigel, youtuber esperto di cultura digitale, l’ascesa di MrBeast ha finito per incentivare la produzione di video «sensazionalisti, esagerati, con un montaggio serrato e non autentici». Uno stile rappresentato anche dalle anteprime tipiche dei video di MrBeast, piene di elementi attrattivi e di lusso, colori saturi e il volto di Donaldson in bella vista. Smigel sostiene che l’era degli eccessi stia finendo e che «il ritorno a un’era autentica su YouTube porti con sé un crescente fastidio nei confronti del sensazionalismo».
La domanda, secondo Polygon, è se MrBeast, scandali a parte, sia in grado di evolvere e adattarsi anche a questa fase. Lo stesso Donaldson ha finora parlato di sé solo in termini di produttività, sacrificio e senso del dovere, ammettendo di aver sacrificato buona parte della sua vita sociale per YouTube. «La gente non dovrebbe fare come me», ha detto in un’intervista con gli youtuber Colin & Samir nel 2023, «io non ho una vita, non ho una personalità».