Il grosso blocco dei treni merci in Canada
Le due principali compagnie ferroviarie del paese hanno organizzato una serrata per il fallimento di un negoziato con i sindacati, e potrebbero esserci problemi per l'economia
Giovedì le due principali compagnie ferroviarie canadesi, la Canadian National Railway e la Canadian Pacific Kansas City, hanno cominciato una serrata che ha portato al blocco di gran parte delle loro attività e alla sospensione dal lavoro di circa 10mila dipendenti, dopo il fallimento di un lungo negoziato sul rinnovo del contratto di lavoro delle due aziende.
La sospensione delle attività riguarderà soprattutto i treni merci, e potrebbe provocare grossi disagi in Canada, dove una parte consistente del trasporto dei beni di consumo avviene su rotaia. Potrebbe causare problemi anche negli Stati Uniti: le economie dei due paesi sono strettamente integrate, e circa la metà delle esportazioni canadesi verso gli Stati Uniti (tra cui grano e altre materie prime alimentari, componenti per l’industria chimica e per l’industria automobilistica) avviene tramite ferrovie.
Una serrata è una misura imposta dalle aziende nell’ambito di una contrattazione o di una lotta sindacale, in cui ai dipendenti è impedito di accedere ai propri posti di lavoro con l’obiettivo di fare pressioni e di costringere la controparte a concessioni.
Le contrattazioni tra le due aziende e i sindacati vanno avanti da mesi, e sono state molto dure. I sindacati chiedono aumenti di stipendio, ma soprattutto un miglioramento delle condizioni di lavoro e della gestione degli orari. Secondo i lavoratori, le aziende impongono turni estenuanti e ritmi serrati, che potrebbero mettere a rischio la salute dei dipendenti e aumentare la possibilità di incidenti ferroviari.
Teamsters Canada, il principale sindacato dei trasporti del paese, ha detto mesi fa che le aziende ferroviarie vogliono «imporre ancora più ore» ai lavoratori, e che questo significherebbe che «gli equipaggi dei treni sarebbero costretti a stare svegli ancora più a lungo, cosa che aumenterebbe il rischio di deragliamenti e altri incidenti». Canadian National ha detto invece di aver proposto ai lavoratori «un accordo di modernizzazione che migliora la sicurezza, gli stipendi e l’equilibrio tra lavoro e vita privata».
Non è ancora chiaro quanto ampi saranno i disagi, soprattutto economici, che potrebbe provocare la serrata, e molto dipenderà dalla sua durata. La Canadian National e la Canadian Pacific Kansas City si occupano principalmente della gestione delle linee ferroviarie, su cui viaggiano sia i loro treni merci sia quelli di altre compagnie. Le due compagnie trasportano complessivamente merci per 265 miliardi di euro l’anno, e sono fondamentali per vari settori dell’economia canadese, come l’agricoltura, il settore estrattivo e numerose industrie, tra cui quella automobilistica. Secondo una stima della società di analisi Moody’s, la serrata potrebbe provocare danni per 225 milioni di euro al giorno.
Alcuni dei beni trasportati su rotaia sono particolarmente importanti: per esempio, gli impianti di depurazione dell’acqua di tutto il Canada rischiano di dover chiudere nel giro di un paio di settimane se non arriveranno nuovi rifornimenti di cloro, necessario per il trattamento. Altre aziende, come quella della lavorazione della carne, rischiano di dover interrompere le attività.
Come detto, la serrata provocherà pochi disagi sulle linee dei treni passeggeri, ma si prevede che saranno comunque chiuse alcune grosse linee che servono decine di migliaia di persone in città come Montreal e Toronto.
Questa situazione potrebbe costringere il governo canadese a intervenire, come già successo in passato. I duri scontri tra compagnie ferroviarie e sindacati sono piuttosto comuni nella storia canadese, e sono frequentemente finiti in scioperi e serrate. Quasi sempre, la situazione è stata sbloccata dal governo, che faceva approvare dal parlamento norme che costringevano le parti a riprendere le attività. Successe per esempio nel 2015 dopo due giorni di sciopero dei lavoratori.
Questa volta però il governo del primo ministro di centrosinistra Justin Trudeau, del Partito Liberale, potrebbe trovarsi maggiormente in difficoltà, perché il suo esecutivo è alleato con il Nuovo Partito Democratico, un partito di sinistra molto vicino ai sindacati, che ha già fatto sapere che non intende approvare nessuna misura che costringa i lavoratori ad accettare accordi sfavorevoli.