Un altro grande incendio a Roma

Quello di martedì nel “pratone” tra Torre Spaccata e Cinecittà: stanno diventando sempre più frequenti in città, anche per via dell’incuria nelle aree verdi, secche per il caldo

Il “pratone” dopo l'incendio, a Roma, il 21 agosto 2024 (Cecilia Fabiano/LaPresse)
Il “pratone” dopo l'incendio, a Roma, il 21 agosto 2024 (Cecilia Fabiano/LaPresse)
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Nel primo pomeriggio di martedì a Roma si è sviluppato un grosso incendio nella periferia orientale della città, tra il quartiere di Torre Spaccata e Cinecittà. L’incendio è iniziato verso le 13 nella zona del cosiddetto “pratone”, una grande area verde tra i palazzi: è stato molto difficile da spegnere, a causa del forte vento che ha contribuito ad alimentare e diffondere velocemente le fiamme nella vegetazione molto secca per il caldo. Le operazioni sono state svolte da varie squadre dei vigili del fuoco e della protezione civile, con due elicotteri: sono rimaste ustionate quattro persone, un vigile del fuoco e tre membri della protezione civile, trasportate in gravi condizioni all’ospedale Sant’Eugenio.

La vicinanza agli edifici circostanti e le fiamme alte fino ai balconi dei palazzi, che hanno costretto alcuni residenti a lasciare le loro case, hanno reso ancora più difficile l’intervento. Le cause dell’incendio non sono ancora note, ma sembra che i quattro soccorritori si siano ustionati quando all’improvviso è cambiato il vento, mentre intervenivano: le fiamme avrebbero incastrato il loro mezzo mentre si stavano aprendo un varco tra i focolai di via Fancelli, che affaccia sul “pratone”.

Quello del “pratone” è soltanto l’ultimo di una serie di incendi che hanno colpito le aree verdi e boschive di Roma negli ultimi mesi: tra i più grossi ci sono stati quelli di fine luglio, a Monte Mario e a Ponte Mammolo, e quello dell’11 agosto in via della Pisana. Secondo i vigili del fuoco gli incendi sono triplicati rispetto all’estate scorsa, e tra le cause ci sarebbe la generale incuria e la mancanza di prevenzione nelle grandi aree verdi, proprio come quelle degli ultimi grandi incendi, dove la vegetazione seccata dal caldo, i rifiuti abbandonati e accampamenti abusivi rischiano di far diffondere velocemente le fiamme. È il caso del grosso incendio a Monte Mario, che sembra sia partito da uno degli accampamenti nel parco di cui proprio ieri sono iniziati gli sgomberi.

In un’intervista al Corriere della Sera di giovedì il vigile del fuoco Riccardo Ciofi, anche sindacalista della CISL, ha detto che ultimamente ci sono fino a «60 roghi al giorno», in maggioranza piccoli ma che comunque impiegano le risorse già storicamente scarse del corpo dei vigili del fuoco: «Mancano oltre 300 unità per i turni ordinari, ma lavoriamo sempre in straordinario, turni massacranti di 12, 24 ore», ha detto Ciofi. «Così rischi i cali di attenzione, il dispendio di energia è tanto». Servirebbe un potenziamento complessivo del corpo, non solo per la gestione delle emergenze, ma anche per le attività di prevenzione. Anche i mezzi sono vecchi, a volte persino di 30 anni: secondo Ciofi sarebbero persino «da rottamare».