Il trailer di “Megalopolis” di Coppola è stato ritirato perché conteneva stroncature inventate

Si riferivano al “Padrino” e ad “Apocalypse Now”, e sottintendevano che i critici possono sbagliarsi di grosso: ma erano false

Una delle stroncature inventate e mostrate nel trailer, poi cancellato (Eagle Pictures via X)
Una delle stroncature inventate e mostrate nel trailer, poi cancellato (Eagle Pictures via X)
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Mercoledì sera la società di produzione cinematografica Lionsgate ha rimosso da internet poche ore dopo la sua pubblicazione il trailer di Megalopolis, il nuovo e attesissimo film del celebre regista statunitense Francis Ford Coppola. Diverse citazioni che erano state incluse nel trailer, infatti, erano inventate: si riferivano a presunte vecchie stroncature ricevute dai più amati film di Coppola, come Il padrinoApocalypse Now, e suggerivano che anche nel caso di Megalopolis le molte critiche negative ricevute dal film alla sua presentazione al festival di Cannes lo scorso maggio sarebbero state smentite dal tempo. Ma in realtà erano false.

Tra le citazioni inventate e attribuite a molti critici piuttosto celebri nel loro settore c’era quella di Andrew Harris del Village Voice, che effettivamente non apprezzò particolarmente Il padrino ai tempi della sua uscita ma non lo chiamò davvero «un film sciatto e autoindulgente», come diceva la citazione all’inizio del trailer. Neanche al critico del New York Daily News Rex Reed era piaciuto molto Apocalypse Now, ma la citazione a lui attribuita, «epica spazzatura», non si trova da nessuna parte.

Altri critici di cui era riportata una stroncatura avevano invece in realtà dato una recensione molto positiva dei film in questione: è il caso di Roger Ebert, che apprezzò Dracula di Bram Stoker nel 1992 e non lo chiamò mai «un trionfo dello stile sulla sostanza», e di Pauline Kael del New Yorker, che non scrisse che il Padrino era «reso meno solido dalle sue ambizioni artistiche».

Nelle ore successive alla pubblicazione del trailer vari giornalisti erano andati a cercare negli archivi delle pubblicazioni citate, senza trovarne riscontro, e avevano cominciato a segnalarlo.

«Lionsgate ritirerà immediatamente il trailer di Megalopolis», ha detto un portavoce dell’azienda in serata. «Offriamo le nostre sincere scuse ai critici coinvolti e a Francis Ford Coppola per questo errore imperdonabile nel nostro processo di valutazione. Abbiamo fatto un casino. Siamo spiacenti». Nelle ore prima della sua rimozione, soltanto su YouTube l’aveva guardato più di un milione di persone.

Non è chiaro chi si sia inventato le frasi: sui social network vari utenti hanno ipotizzato che sia stato usato un software basato sull’intelligenza artificiale generativa come ChatGPT, ma Lionsgate non ha ancora dato alcuna spiegazione ulteriore.

«Anche se sei il genere di persona a cui non piacciono i critici, converrai che non ci meritiamo che ci vengano messe parole altrui in bocca», ha commentato Owen Gleiberman di Variety, uno dei critici citati erroneamente nel trailer. Bilge Ebiri, giornalista di Vulture che ha visto Megalopolis e ha espresso un giudizio moderato, ha scritto che «prendersela con i critici potrebbe sembrare una tattica di marketing entusiasmante e catartica», ma che crede che il film «avrà bisogno di tutto il sostegno della critica possibile quando uscirà nelle sale». «Inventare citazioni false probabilmente non è il modo migliore per portarci dalla loro parte», ha aggiunto.

Megalopolis è il 26esimo film di Francis Ford Coppola, uno dei registi più influenti della storia del cinema, e ha avuto una produzione travagliata: Coppola infatti cominciò a pensarlo e scriverlo negli anni Ottanta, ma nonostante vari tentativi non riuscì a realizzarlo fino a tempi molto recenti, principalmente per la difficoltà di trovare finanziamenti. Alla fine i 120 milioni di dollari del budget li ha investiti lui stesso, in uno degli autofinanziamenti più sorprendenti e audaci della storia del cinema.

Il film parla di uno scontro tra due prospettive: quella progressista di Cesar (interpretato da Adam Driver), un estroso architetto che ha in mente un piano avveniristico per rilanciare la città di New York, devastata da una catastrofe anni prima, e quella conservatrice del sindaco Frank Cicero (Giancarlo Esposito), che invece vorrebbe ricostruire la città con metodi più tradizionali. Coppola ha detto di avere concepito Megalopolis come una specie di versione futuristica della Congiura di Catilina, con il sindaco di New York nella parte di Cicerone.

Presentato a maggio al festival di Cannes, finora ha diviso i critici che l’hanno visto: alcuni l’hanno amato moltissimo, descrivendolo come una specie di testamento artistico di Coppola, altri l’hanno trovato un film pretenzioso, confuso, privo di idee ed eccessivo. In Italia sarà al cinema dal 16 ottobre.

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