La Cina ha aperto un’indagine sui latticini importati dall’Unione Europea, in risposta ai dazi europei sulle auto elettriche cinesi

Prodotti caseari esposti in un supermercato di Pechino, 13 giugno 2024 (REUTERS/ Florence Lo)
Prodotti caseari esposti in un supermercato di Pechino, 13 giugno 2024 (REUTERS/ Florence Lo)

Mercoledì la Cina ha avviato un’indagine sul latte e sul formaggio prodotti nell’Unione Europea e importati nel paese, per accertare eventuali pratiche commerciali scorrette. L’indagine è una risposta all’aumento dei dazi sulle auto elettriche prodotte nel paese: il giorno precedente l’Unione li aveva abbassati, ma non li aveva annullati come richiesto dalla Cina. Già a giugno, subito dopo l’annuncio dei nuovi dazi, la Cina aveva avviato un’indagine simile sulle importazioni di carne di maiale dall’Europa.

L’indagine cinese punta a scoprire se i sussidi forniti da 20 stati europei ai propri produttori di latticini sono conformi alle regole dell’Organizzazione mondiale del commercio (WTO). Fra i paesi coinvolti ci sono l’Italia, l’Austria, il Belgio e l’Irlanda, che fra i 20 è la maggiore esportatrice di latticini in Cina. Nel 2023 le importazioni di latticini dall’Unione Europea valevano 1 miliardo e 700 milioni di euro, pari al 36 per cento del totale; solo la Nuova Zelanda ha una quota maggiore.