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  • Martedì 20 agosto 2024

L’Ucraina sta distruggendo i ponti nella regione di Kursk

Vuole isolare un'ampia area di territorio russo per poi conquistarla, ma non è detto che ci riesca

Il bombardamento contro uno dei ponti sul Seym, il 16 agosto
Il bombardamento contro uno dei ponti sul Seym, il 16 agosto (Ukrainian Defence Ministry Press Office via AP)
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Negli ultimi giorni le forze armate ucraine hanno distrutto tre ponti nella regione russa di Kursk che erano stati costruiti per attraversare il fiume Seym e collegavano un’ampia area di confine con l’Ucraina al resto della Russia. L’obiettivo dell’esercito ucraino, che due settimane fa ha iniziato la sua offensiva in territorio russo, è di prendere il controllo di quest’ampia area per creare una «zona cuscinetto» che allontani la linea del fronte e consenta di evitare attacchi russi ravvicinati su suolo ucraino.

Nella mappa qui sotto l’area in cui si trovano i tre ponti e che l’esercito ucraino sta cercando di isolare è indicata in arancione, al centro: è stretta tra la zona d’occupazione ucraina (a est, il rosso sulla destra), il fiume Seym (a nord) e il confine con l’Ucraina (a sud).

L’Ucraina ha distrutto i primi due ponti sul Seym nel fine settimana, il terzo lunedì. In quest’area si trova la cittadina di Glushkovo, che prima dell’inizio dell’offensiva aveva circa 5.000 abitanti, molti dei quali sono stati evacuati nelle scorse settimane.

L’esercito russo, consapevole del rischio che l’area finisca isolata, ha costruito lungo il fiume Seym due ponti provvisori di barche: almeno uno è già stato distrutto dalle forze ucraine.

Non è chiaro quanti soldati russi si trovino nell’area: alcune stime non confermate hanno parlato di 700-1.000 persone, che tuttavia finché l’area non rimarrà completamente isolata potrebbero ancora spostarsi. Se l’esercito ucraino riuscisse nella manovra di accerchiamento sarebbe un nuovo grosso successo, che consentirebbe tra le altre cose di aumentare molto la fascia di territorio conquistato lungo il confine e la «zona cuscinetto» di cui ha parlato domenica il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Non è detto però che l’Ucraina ci riesca. Negli ultimi giorni gli avanzamenti a Kursk sono stati limitati (è comunque già sorprendente che ci siano stati) e la Russia ha cominciato a inviare ingenti quantità di truppe nella regione. Molti dei soldati inviati sono reclute, uomini giovanissimi con scarsa o nessuna esperienza di combattimento. Il gran numero di truppe, tuttavia, potrebbe rallentare l’offensiva ucraina.