Le complicate ricerche dei dispersi nel naufragio vicino a Palermo

Sei delle 22 persone a bordo della barca a vela Bayesian non sono ancora state trovate, e le operazioni sott'acqua sono molto complicate

Alcuni degli operatori coinvolti nella ricerca delle persone disperse (REUTERS/ Guglielmo Mangiapane)
Alcuni degli operatori coinvolti nella ricerca delle persone disperse (REUTERS/ Guglielmo Mangiapane)
Caricamento player

Stanno procedendo tra molte difficoltà le operazioni di ricerca delle sei persone disperse nel naufragio della “Bayesian”, una barca a vela lunga 56 metri con a bordo 22 persone che attorno alle 5 di lunedì mattina è affondata al largo di Porticello, una frazione del comune di Santa Flavia, a est di Palermo. La barca era stata colpita da una forte e inaspettata tempesta mentre si trovava vicino al porto: lunedì è stato recuperato il corpo di una delle persone a bordo, mentre altre 15 sono state soccorse. Le persone disperse sono quattro turisti inglesi e due statunitensi.

Secondo le prime ricostruzioni la barca si sarebbe ribaltata e poi inabissata probabilmente a causa di una tromba marina, l’equivalente di una tromba d’aria che si sviluppa in mare anziché a terra. È possibile che le persone disperse siano rimaste intrappolate nelle cabine, dove stavano dormendo.

A bordo della Bayesian c’erano 10 membri dell’equipaggio e 12 turisti stranieri, principalmente statunitensi e inglesi, ma anche una neozelandese, una irlandese e una dello Sri Lanka. Lunedì durante le ricerche per trovare le persone disperse era stato trovato il corpo di Recaldo Thomas, un uomo canadese che lavorava a bordo come cuoco, e le operazioni sono riprese martedì mattina. I sommozzatori stanno esaminando il relitto, che si trova a circa cinquanta metri di profondità: ma per ora sono riusciti a ispezionare solo il ponte di comando, senza trovare nessuno.

Luca Cari, responsabile della comunicazione per i vigili del fuoco, ha detto ad ANSA che a quella profondità i sub possono restare immersi per un massimo di 12 minuti, di cui due servono per salire e scendere. Inoltre dentro alla barca gli spazi sono molto piccoli e avanzare è complicato anche a causa degli oggetti che ostacolano i movimenti. Marco Tilotta, ispettore del Nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco di Palermo, ha detto al Corriere della Sera che la struttura della barca sembra integra, senza squarci o danni evidenti.

Da fuori non si riesce a vedere all’interno dell’imbarcazione, e sempre Cari ha detto che i sommozzatori stanno cercando di entrarci attraverso una vetrata, che però è spessa 3 centimetri e chiusa dall’interno.

Inizialmente la Bayesian era stata soccorsa dall’equipaggio della Sir Robert B P, un’altra barca a vela ancorata poco distante. Il suo comandante, Karsten Börner, ha detto che quando lunedì mattina si era reso conto che il vento stava aumentando aveva deciso di accendere i motori per controllare meglio l’imbarcazione ed evitare una collisione con la Bayesian, che poco dopo si era inclinata su un lato ed era affondata. L’equipaggio della Sir Robert B P poi aveva fatto salire a bordo alcune persone che erano riuscite a usare una scialuppa di salvataggio, in attesa della Guardia costiera.

Successivamente erano arrivate sul posto le navi e gli elicotteri della Guardia costiera e dei vigili del fuoco: al momento nelle ricerche sono impiegati vari mezzi, tra cui cinque motovedette, due elicotteri, diverse navi e un sottomarino controllato a distanza, oltre ad alcune squadre di sommozzatori.

La procura di Termini Imerese ha aperto un’indagine per accertare come sia avvenuto il ribaltamento e in questi giorni dovrebbero essere sentite tutte le persone soccorse, tra cui il capitano dell’imbarcazione. Uno dei timori era che dalla barca affondata potesse uscire del carburante, ma al momento la Guardia costiera di Palermo ha detto che non sono state trovate tracce di inquinamento da idrocarburi.

– Leggi anche: Cosa sappiamo sulle cause del naufragio vicino a Palermo

Subito dopo il naufragio diversi enti e associazioni, tra cui la protezione civile, il comune di Bagheria e la Caritas, si erano attivati per dare assistenza alle persone soccorse, che sono poi state sistemate in un albergo a Santa Flavia.

Tra le persone disperse c’è anche Mike Lynch, un noto imprenditore britannico attivo nel settore della tecnologia, nonché co-fondatore di Autonomy, un’azienda di software che fu acquisita da HP nel 2011 per 11 miliardi di dollari. L’operazione finì al centro di molte controversie legali, che si sono concluse lo scorso giugno con l’assoluzione di Lynch da tutte le accuse. Oltre a lui risultano dispersi anche la figlia Hannah, di 18 anni, l’avvocato statunitense Chris Morvillo, dello studio legale internazionale Clifford Chance, e Jonathan Bloomer, dirigente della banca d’affari Morgan Stanley International e presidente della compagnia assicurativa Hiscox.

Tra quelle soccorse ci sono invece Angela Bacares, la moglie di Lynch, che risulta proprietaria della barca, e l’avvocata neozelandese Ayla Ronald, impiegata presso lo studio legale Clifford. Sono state soccorse anche una donna inglese e sua figlia, di un anno, ricoverata per precauzione all’Ospedale dei Bambini di Palermo. La donna si chiama Charlotte Goulonski e stando a quanto riferito dal direttore del pronto soccorso dell’ospedale, Domenico Cipolla, avrebbe raccontato di essersi trovata nell’acqua nel giro di pochi secondi.