La Repubblica Democratica del Congo dovrebbe ricevere le prime dosi di vaccino contro l’mpox la prossima settimana

Bambini che hanno contratto l'mpox ricevono cure mediche a Munigi, nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo (AP Photo/Moses Sawasawa)
Bambini che hanno contratto l'mpox ricevono cure mediche a Munigi, nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo (AP Photo/Moses Sawasawa)

Roger Kamba, il ministro della Sanità della Repubblica Democratica del Congo, ha detto che il paese dovrebbe ricevere le prime dosi di vaccino contro l’mpox la prossima settimana. Arriveranno dagli Stati Uniti, che si sono impegnati a fornire 50mila dosi, e dal Giappone, che ne dovrebbe inviare 3,5 milioni.

La Repubblica Democratica del Congo è il paese più colpito dalla variante più contagiosa e pericolosa della malattia: in pochi giorni sono stati registrati 700 nuovi casi (16.700 dall’inizio dell’anno) e le vittime sono passate da 548 a 570. «Il nostro piano strategico è pronto, aspettiamo solo l’arrivo» delle dosi, ha detto Kamba. Esistono due vaccini usati per scongiurare i contagi da MPXV (la sigla con cui viene indicato il virus dell’mpox), ma nei paesi più colpiti dall’epidemia non è ancora stato possibile organizzare delle campagne vaccinali di larga scala. I sintomi più comuni della malattia sono eruzioni cutanee, febbre, mal di gola, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena, spossatezza e linfonodi ingrossati.

A metà agosto l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) aveva dichiarato la diffusione dell’mpox (precedentemente conosciuto come “vaiolo delle scimmie”) un’emergenza sanitaria internazionale, cioè la definizione più grave per una minaccia di tipo sanitario fra quelle in uso.

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