Panama ha cominciato a espellere le persone migranti irregolari a bordo di voli finanziati dagli Stati Uniti

Persone migranti allineate per dei controlli medici nel centro di Lajas Blancas, nella provincia di Darien, durante una visita del presidente eletto José Raúl Mulino, 28 giugno 2024 (REUTERS/ Aris Martinez)
Persone migranti allineate per dei controlli medici nel centro di Lajas Blancas, nella provincia di Darien, durante una visita del presidente eletto José Raúl Mulino, 28 giugno 2024 (REUTERS/ Aris Martinez)

L’ufficio del presidente di Panama ha fatto sapere che martedì è prevista la partenza del primo dei voli con cui verranno espulse le persone migranti che hanno raggiunto illegalmente il paese dell’America centrale. I voli riporteranno nei loro paesi sia le persone espulse da Panama, sia quelle che decidono di tornarci in maniera volontaria: sono finanziati dagli Stati Uniti nell’ambito di un accordo raggiunto tra il governo del presidente Joe Biden e quello del nuovo presidente panamense José Raúl Mulino per cercare di limitare l’immigrazione irregolare verso il territorio statunitense.

Panama ha 4,5 milioni di abitanti, confina con Colombia e Costa Rica e ogni anno è attraversata da centinaia di migliaia di persone provenienti dall’America meridionale che provano a raggiungere gli Stati Uniti passando per la giungla di Darién, una pericolosa foresta di quasi 6mila chilometri quadrati. Dal primo luglio il paese è governato da Mulino, un conservatore che in campagna elettorale aveva annunciato l’intenzione di «chiudere» il Darién, dove oltre alle difficoltà ambientali le persone migranti devono affrontare le bande criminali che spesso le aggrediscono. Nel 2023 la giungla era stata attraversata da più di 520mila persone: il doppio rispetto a quelle che nello stesso anno avevano cercato di raggiungere l’Europa dal Nord Africa e dal Medio Oriente.

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