Graceland, la residenza di Elvis Presley a Memphis, in Tennessee (AP Photo/Mark Humphrey, File)

L’elaborato tentativo di truffa attorno alla casa di Elvis Presley

Una donna è stata arrestata per aver cercato di impossessarsene fingendo di rappresentare una banca e usando false identità

Venerdì il dipartimento di giustizia statunitense ha reso pubblici alcuni dettagli di quello che ritiene essere un elaborato tentativo di frode contro la famiglia di Elvis Presley per sottrarle la proprietà di Graceland, la casa-museo del celebre cantante. Lisa Jeanine Findley, una donna 52enne del Missouri, è stata arrestata e accusata di aver finto di agire per conto di una banca con cui la figlia di Elvis, Lisa Marie Presley (morta nel 2023), avrebbe contratto un grosso debito mai ripagato.

È una storia di cui si parla già da alcuni mesi, dopo che a maggio la figlia di Lisa Marie ed erede principale di Elvis Presley, Riley Keough, aveva fatto causa alla banca, sostenendo che i documenti del prestito fossero stati falsificati, e l’asta con cui la casa sarebbe stata venduta era stata sospesa all’ultimo momento.

Nei mesi scorsi la banca Naussany Investments & Private Lending, che non esiste, aveva sostenuto di aver fatto un prestito da 3,8 milioni di dollari all’unica figlia del cantante, che aveva usato Graceland come garanzia senza poi ripagare il debito. La banca fittizia quindi aveva avviato la procedura di pignoramento di diversi beni della famiglia Presley, fra cui la residenza di Graceland. La procura ritiene che il prestito non sia mai esistito, e che quindi anche le operazioni successive non siano valide.

Naussany Investments & Private Lending intendeva mettere all’asta la residenza, che secondo una valutazione del 2021 varrebbe 5,6 milioni di dollari (circa 5,2 milioni di euro). La vendita però era stata bloccata da un giudice il giorno prima dell’asta, dato che Riley Keough (la nipote di Elvis Presley) aveva fatto causa alla banca. Nei mesi seguenti la causa, inizialmente di competenza di un tribunale del Tennessee, era stata presa in carico dal sistema di giustizia federale statunitense, che ha poi richiesto l’arresto di Findley, accusata di frode postale e furto di identità aggravato.

Secondo l’accusa ci sarebbe lei dietro alla banca fittizia, di cui avrebbe impersonato vari impiegati. Fra le altre cose la donna avrebbe prodotto diversi documenti falsi in California e in Tennessee in nome della banca, e avrebbe pubblicato su un giornale locale di Memphis, città in cui si trova Graceland, la notizia dell’asta per vendere la casa. Findley avrebbe anche falsificato le firme di Lisa Marie Presley e di Kimberly Philbrick, una notaia della Florida. Proprio le dichiarazioni di Philbrick, che aveva detto di essere totalmente estranea alla vicenda, avevano spinto il giudice del Tennessee a bloccare l’asta. Dopo che è emersa la possibilità di un suo coinvolgimento, Findley ha scritto a diverse testate statunitensi sostenendo che lei stessa sarebbe vittima di un furto di identità da parte di truffatori nigeriani.

Graceland venne acquistata da Elvis Presley nel 1957 e fu la casa del cantante fino alla sua morte, nel 1977. All’interno del parco della residenza si trova anche la sua tomba, insieme a quelle dei suoi genitori, di Lisa Marie e di Benjamin Keough, fratello di Riley morto nel 2020 a 27 anni. Nel 2005 Lisa Marie Presley aveva venduto l’85 per cento della Elvis Presley Enterprises, la società che gestisce Graceland, perché aveva grossi debiti, ma aveva mantenuto la proprietà della residenza. Secondo la società ogni anno la casa è visitata da circa 600mila persone.

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