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  • Lunedì 19 agosto 2024

Il problema delle bande criminali svedesi si è allargato alla Danimarca

Dove da mesi sono in aumento i crimini commessi da giovani svedesi, spesso minorenni, reclutati online dai gruppi criminali locali

Agenti di polizia nel quartiere di Christiania, a Copenaghen (ANSA/ EPA/ Liselotte Sabroe)
Agenti di polizia nel quartiere di Christiania, a Copenaghen (ANSA/ EPA/ Liselotte Sabroe)
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Negli ultimi mesi in Danimarca sono aumentati i crimini violenti commessi da giovani cittadini svedesi, spesso minorenni e figli di persone immigrate, reclutati appositamente da gruppi criminali locali. Per far fronte alla situazione lunedì un distaccamento della polizia svedese si è trasferito a Copenaghen, in Danimarca, mentre dalla scorsa settimana alcuni agenti della polizia danese si sono uniti a una squadra operativa nella città svedese di Malmö, separata dalla capitale danese solo da un ponte e da circa 40 minuti di treno.

Il ministro della Giustizia danese Peter Hummelgaard ha detto che solo da aprile ci sono stati almeno 25 episodi in cui giovani svedesi erano stati assoldati da bande criminali danesi per commettere crimini in Danimarca. La settimana scorsa un 25enne era stato arrestato a Copenaghen mentre trasportava due bombe a mano, mentre due settimane fa due adolescenti svedesi di 16 e 17 anni erano stati arrestati e messi in custodia cautelare per due sparatorie avvenute sempre nella capitale danese e a Kolding, nell’ovest della Danimarca.

In Svezia il problema degli scontri tra bande criminali per il controllo del traffico di droga e della prostituzione esiste dagli anni Ottanta, ma nel tempo è peggiorato significativamente: la polizia stima che oggi le persone legate a bande criminali siano circa 62mila e da gennaio a luglio del 2024 ci sono state 164 sparatorie e 22 morti legate alla criminalità organizzata.

La Svezia è l’unico paese europeo in cui negli ultimi dieci anni gli omicidi con arma da fuoco sono aumentati e da qualche tempo le bande svedesi hanno iniziato a operare in maniera più frequente anche in altri paesi nordici: tra questi ci sono la Norvegia, dove spesso controllano l’importazione e la distribuzione della droga, e appunto la Danimarca, dove il reclutamento di giovani svedesi è l’ultimo sviluppo.

Ci sono motivi precisi per cui il numero di adolescenti reclutati dalle bande criminali in Svezia è aumentato: in quanto minorenni non devono affrontare gli stessi controlli di polizia degli adulti e in più per via della loro età sono più soggetti a sconti di pena. Alcuni di loro inoltre sono anche più giovani dell’età minima per essere giudicati responsabili di un crimine, che attualmente è 15 anni, uno più che in Italia, e che il governo svedese ha annunciato di voler abbassare.

Quasi tutti sono poi cittadini svedesi di seconda generazione, ossia figli di persone immigrate, e abitano nei quartieri più poveri e meno integrati di grandi città come Stoccolma, Göteborg e Malmö. Da tempo in Svezia va avanti un ampio dibattito sul tema dell’integrazione delle persone immigrate e dei loro figli, dopo anni in cui in centinaia di migliaia si sono trasferiti in Svezia anche per via di politiche di asilo molto favorevoli. Nel 2023 le persone nate all’estero che vivevano in Svezia, con un permesso di soggiorno o avendo già ottenuto la cittadinanza, erano circa 2,17 milioni, ossia il 20 per cento della popolazione (in Italia sono l’8,7 per cento, mentre in Germania il 18). Oltre il 60 per cento viene da paesi che non fanno parte dell’Unione Europea, principalmente da Siria, Iran, Iraq, Somalia e Afghanistan.

Il collegamento fra mancata integrazione e alto tasso di criminalità è un fenomeno che caratterizza non solo la Svezia ma anche altri stati europei come la Francia, dove per anni il flusso migratorio è stato gestito con scarsa attenzione all’inclusione e i programmi statali creati in questa direzione si sono rivelati inefficaci.

Recentemente però il dibattito politico sul tema si è più spostato su una revisione delle politiche di accoglienza, in particolare per via della crescente popolarità del partito nazionalista dei Democratici Svedesi. Il partito ha incentrato la sua ultima campagna elettorale per le elezioni politiche del 2022 sul problema delle bande criminali e su come questo sia legato a «un’immigrazione di massa indesiderata» ed è arrivato secondo con il 20,5 per cento dei voti. Ha poi dato l’appoggio esterno a una coalizione di partiti di destra e centrodestra, portando alla creazione di uno dei governi più conservatori della storia del paese.

– Leggi anche: Le bande criminali sono al centro della campagna elettorale svedese

Il fenomeno delle bande criminali esiste anche in Danimarca, ma è più contenuto di quello svedese. Secondo la polizia danese l’aumento di crimini commessi in Danimarca da giovani svedesi è il risultato di una guerra fra una delle principali bande danesi, la Loyal to Familia, e un’altra banda di cui non si conosce il nome, che non ha una base fissa ed è controllata principalmente dall’estero. Per stabilire il proprio controllo le bande sfrutterebbero questo grande bacino di persone svedesi disponibili a commettere crimini a pagamento.

Secondo un servizio dell’emittente danese TV 2 i giovani vengono reclutati online su delle chat dove sono pubblicate delle liste di reati da compiere in Danimarca con un listino prezzi: quella mostrata da TV 2 era in svedese e sembrava contenere i nomi di persone da uccidere nel paese, con compensi che andavano dalle 300mila alle 500mila corone svedesi (dai 26mila ai 43mila euro circa). Il capo della polizia criminale della Svezia meridionale, Stefan Sintéus, ha però spiegato come molti di loro decidano di compiere queste azioni non solo per i soldi ma anche per lo status che ne deriva.

Inizialmente la polizia danese aveva cercato di risolvere questo problema in autonomia, aumentando i controlli alle frontiere e sulla tratta fra Malmö e Copenaghen, che sono appunto separate da un tratto di mare largo una quindicina di chilometri. Sono state poi introdotte delle zone speciali a Copenaghen, dove gli agenti sono autorizzati a condurre controlli a campione, anche senza il sospetto di reati: in Svezia esistono già da qualche tempo e sono chiamate «zone di sicurezza».

Da quando è diventato chiaro che il problema è più strutturale, la collaborazione con la Svezia è diventata più stretta. Oltre al trasferimento delle squadre di polizia degli ultimi giorni, il ministro della Giustizia svedese Gunnar Strommer ha annunciato che a Stoccolma verrà istituito un nuovo centro di coordinamento con agenti provenienti sempre dalla Danimarca, ma anche da Finlandia e Norvegia, che già da qualche tempo collaborano con la Svezia in questo campo.

– Leggi anche: La Svezia non riesce a risolvere il suo problema con le gang criminali

In una precedente versione di questo articolo non si dava sufficientemente conto del fatto che le bande criminali svedesi sono formate per lo più da cittadini svedesi di seconda generazione: è una parte importante della storia, abbiamo aggiunto un approfondimento.