Il personale della Guardia costiera filippina osserva quattro navi che ritiene essere della guardia costiera cinese a Sabina Shoal, nel 2021 (Guardia costiera filippina via AP)

Cina e Filippine si sono accusate a vicenda di uno scontro tra navi della Guardia costiera avvenuto nel mar Cinese Meridionale

La Guardia costiera cinese e la Guardia costiera filippina si stanno accusando a vicenda di aver provocato uno scontro fra alcune delle loro navi avvenuto nella notte fra lunedì e domenica nei presi di Sabina Shoal, un atollo del mar Cinese Meridionale che entrambi i paesi rivendicano. Due navi filippine, chiamate Cape Engano e Bagacay, stavano passando da Sabina Shoal per andare verso Flat Island, una piccola isola al centro del mar Cinese Meridionale così chiamata dalla comunità internazionale e anch’essa contesa fra i due paesi, che le Filippine chiamano Patag e che la Cina chiama Nanshan.

La Guardia costiera filippina ha detto che due navi cinesi hanno messo in atto «manovre illegali e aggressive» per impedire alle sue due imbarcazioni di continuare il viaggio, causando danni strutturali a una delle due con uno speronamento. La Guardia costiera cinese ha detto invece che le navi sono entrate «illegalmente» nelle acque di Sabina Shoal e che una nave filippina ha ignorato i ripetuti avvertimenti, per poi «scontrarsi deliberatamente» con una delle loro navi in modo «non professionale e pericoloso».

Le tensioni fra Cina e Filippine legate alle rivendicazioni sul mar Cinese Meridionale vanno avanti da tempo. Negli ultimi mesi il confronto riguardo a un altro atollo conteso, il Second Thomas Shoal, è diventato più acceso e ha coinvolto anche gli Stati Uniti. Un mese fa i due paesi avevano firmato un accordo che aveva temporaneamente fermato gli scontri, senza includere alcun riconoscimento di sovranità sull’atollo. Negli ultimi giorni ci sono stati però nuovi incidenti ed entrambi i paesi si sono accusati a vicenda di aver violato i termini dell’accordo.

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