A Chicago è tutto pronto
Per ospitare la convention del Partito Democratico, che inizia oggi, ma anche le molte proteste che ci saranno
Comincerà oggi a Chicago, in Illinois, la convention del Partito Democratico statunitense durante la quale verranno simbolicamente confermate le candidature di Kamala Harris e Tim Walz al ruolo di presidente e vicepresidente nelle elezioni del prossimo 5 novembre. Durante l’evento, che continuerà fino a giovedì 22 agosto, sono previste estese manifestazioni in città soprattutto contro il sostegno dato dall’amministrazione del presidente Joe Biden (di cui Harris è vicepresidente) a Israele nell’ambito della guerra in corso nella Striscia di Gaza.
La convention si terrà allo United Center, una grande arena con più di 20mila posti che normalmente ospita le partite di basket dei Chicago Bulls e quelle di hockey dei Chicago Blackhawks. Questa sera (nella notte tra lunedì e martedì in Italia) parlerà Biden, mentre martedì si terrà un appello con il quale i rappresentanti di tutti i 50 stati statunitensi potranno formalizzare il sostegno dei loro delegati per Harris e Walz. È una procedura cerimoniale, dato che in realtà Harris ha già ottenuto formalmente il sostegno dei delegati con una votazione che si è tenuta a inizio agosto: non ci sono dubbi sul fatto che la sua nomina sarà confermata.
Come da consuetudine, alla convention parteciperanno molti dei principali esponenti del partito. Martedì sera parlerà l’ex presidente Barack Obama, mentre mercoledì ci saranno Walz, l’ex presidente Bill Clinton e l’ex speaker della Camera Nancy Pelosi. Giovedì, l’ultimo giorno, Harris accetterà la nomination con un discorso.
Sebbene il partito voglia presentarsi come forte e unito in vista delle elezioni, le proteste che si svolgeranno fuori dallo United Center complicheranno le cose mostrando il dissenso di una parte dell’elettorato. Le proteste sono organizzate dalla Coalition to March on the DNC (Coalizione per marciare sulla Convention Nazionale Democratica), che riunisce molti gruppi di attivisti per varie cause, tra cui l’aborto e le libertà riproduttive, il cambiamento climatico, i diritti della comunità LGBTQ+ e delle persone migranti. Ci si aspetta che partecipino migliaia di persone, e già domenica sera ci sono state alcune manifestazioni pacifiche.
Uno dei principali argomenti di discussione sarà il sostegno che l’amministrazione Biden ha dato e continua a dare a Israele dallo scorso 7 ottobre. Hatem Abudayyeh, il presidente della Rete statunitense per la comunità palestinese, ha detto che l’organizzazione aveva iniziato a programmare le proteste quando Biden era il candidato del partito, e che i piani non sono cambiati con l’arrivo di Harris.
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Negli ultimi mesi i manifestanti si sono scontrati con l’amministrazione di Chicago, guidata dal sindaco Democratico Brandon Johnson, che inizialmente aveva messo a disposizione per le proteste uno spazio a circa 5 chilometri dallo United Center, ritenuto da molti troppo lontano. Alla fine gli attivisti sono riusciti a ottenere i permessi per manifestare nei pressi dell’arena, ma molti continuano a dirsi insoddisfatti del percorso e delle condizioni proposte dall’amministrazione.
Johnson, che è un ex sindacalista ed è considerato progressista, si è mostrato relativamente aperto alle proteste ma ha detto che queste devono avvenire in modo sicuro per i residenti e i partecipanti. Nella zona dello United Center ci saranno molti agenti del dipartimento di polizia di Chicago che negli ultimi mesi hanno ricevuto una formazione apposita per gestire le grandi manifestazioni pubbliche.
In queste settimane si è tornati a parlare della convention Democratica che si tenne a Chicago nel 1968, durante la quale ci furono violente proteste, centinaia di persone furono arrestate e alcune finirono al centro di un processo molto raccontato per le sue anomalie. Larry Snelling, il capo del dipartimento di polizia di Chicago, ha detto che gli agenti sono pronti a gestire le manifestazioni in modo appropriato. «Quest’anno ci sono state più di 100 proteste, e le abbiamo affrontate tutte. Nessuna si è trasformata in una rivolta», ha detto al Washington Post.
La convention del Partito Repubblicano si è svolta tra il 15 e il 18 luglio a Milwaukee, in Wisconsin. Durante l’evento è stata formalizzata la nomina di Donald Trump come candidato alla presidenza, e di J.D. Vance come suo vice.