Negli Stati Uniti è stata condannata a 11 anni Chrystul Kizer, la donna accusata di aver ucciso, a 17 anni, l’uomo che abusava di lei

(Mark Hertzberg/ZUMA Wire/ANSA)
(Mark Hertzberg/ZUMA Wire/ANSA)

Lunedì un tribunale di Kenosha, nello stato statunitense del Wisconsin, ha condannato a 11 anni di carcere Chrystul Kizer, la 24enne afroamericana accusata di aver ucciso, quando aveva 17 anni, Randall Volar, il 34enne bianco che aveva ripetutamente abusato di lei nel corso dell’anno precedente. Negli Stati Uniti il caso di Kizer è noto e molto discusso: Kizer, i suoi legali e vari gruppi di attiviste e attivisti contro la violenza sulle donne sostengono che abbia agito per legittima difesa, mentre l’accusa sostiene che lei abbia ucciso Volar in modo premeditato e non per difendersi. La pena totale stabilita dal tribunale di Kenosha è di 16 anni: 11 in carcere e 5 in regime di supervisione estesa, una misura prevista dalla legge del Wisconsin per continuare a monitorare le persone condannate al carcere dopo il loro rilascio.

I fatti al centro del processo risalgono al 2018: Kizer aveva detto di aver conosciuto Volar tramite un sito, chiuso nel 2018, che era stato varie volte al centro di accuse di favoreggiamento della prostituzione, e di aver subìto abusi per oltre un anno, tra cui essere stata costretta a prostituirsi. Aveva detto di avergli sparato per difendersi, mentre lui tentava di violentarla: la sera dell’omicidio Kizer era a casa di Volar, e aveva raccontato in un’intervista di esserci andata con una pistola per difendersi. Dopo aver ucciso Volar, Kizer aveva dato fuoco al corpo ed era scappata da casa sua a bordo della sua automobile, una BMW, un dettaglio utilizzato dall’accusa per sostenere che Kizer avesse ucciso Volar in modo premeditato, tra le altre cose per sottrargli l’automobile.