Quanto è pericoloso il ragno violino

È una delle due specie di ragno italiane i cui morsi possono richiedere cure mediche, ma nella maggior parte dei casi non causa problemi gravi

Un ragno violino (Aracnofilia)
Un ragno violino (Aracnofilia)
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Il 17 agosto un uomo di 23 anni è morto nel reparto di rianimazione del Policlinico di Bari dopo una serie di complicanze mediche che sono state ricondotte al morso di un ragno violino, avvenuto circa un mese fa in una zona di campagna della provincia di Lecce. È la seconda notizia del genere di quest’estate: il 13 luglio a Palermo era morto un 52enne che una settimana prima era stato morso da un ragno della stessa specie. Tuttavia per entrambi i casi per ora mancano conferme scientifiche definitive che riconducano le morti esclusivamente ai morsi dei ragni.

Il ragno violino è una delle due specie di ragni presenti in Italia i cui morsi possono effettivamente richiedere cure mediche (l’altra è la malmignatta, o vedova nera mediterranea). I morsi però sono rari e nella stragrande maggioranza dei casi non causano gravi problemi. Non solo: in Italia non sono mai state documentate morti di persone sane causate da morsi di ragno violino.

Sia nel 2015 che nel 2017 avevano avuto grande attenzione mediatica due notizie di morti legate a questi ragni, ma accertamenti successivi le avevano ricondotte a gravi patologie preesistenti delle persone interessate. Nel contempo però le chiamate ai Centri antiveleni a proposito di presunti morsi sono aumentate notevolmente a causa dell’attenzione e, in alcuni casi, dell’allarmismo suscitati dai media.

All’aspetto il ragno violino non è particolarmente appariscente. Raggiunge al massimo 9 millimetri di lunghezza e 5 centimetri di larghezza se si considerano le zampe ed è di colore marrone chiaro. Il suo nome scientifico è Loxosceles rufescens e viene chiamato ragno violino per una macchia sul corpo che ricorda vagamente la forma dello strumento musicale. Le zampe sono lunghe e sottili e spesso i ragni le tengono appiattite ai lati del corpo. Diversamente dalla maggior parte dei ragni, i ragni violino hanno sei occhi invece che otto. Non costruiscono ragnatele ma di solito producono dei fili disordinati nelle fessure in cui si rifugiano.

L’habitat naturale del ragno violino è l’ambiente mediterraneo, in cui questo animale vive solitamente nascosto negli anfratti tra le pietre. Si trova bene in condizioni ambientali calde e asciutte. Per questo si è adattato a vivere anche nelle case, dove trova temperature adeguate tutto l’anno, dal Sud al Nord Italia, anche nelle grandi città. Come spiega il sito dell’associazione Aracnofilia, si può nascondere ad esempio nelle fessure dei vecchi muri, dietro ai battiscopa o agli infissi, dietro ai mobili, ai quadri o a materiale di vario genere accatastato nei ripostigli; sembra apprezzare in modo particolare i materiali tessili.

È un animale notturno, durante il giorno rimane nascosto e quando c’è buio si muove nelle vicinanze del suo nascondiglio. Per questo, e per il fatto che il suo aspetto non lo fa spiccare alla vista, non viene avvistato molto spesso rispetto ad altri ragni.

Una delle conseguenze dell’attenzione mediatica attorno ai ragni violino è che Nicola Bressi, zoologo curatore del Museo civico di storia naturale di Trieste che con grande disponibilità aiuta tante persone a riconoscere ragni e altri animali su X (Twitter), riceve tantissime richieste che li riguardano. Tutte le fotografie dei tweet inseriti in questo articolo mostrano appunto dei ragni violino, ma in gran parte dei casi gli avvistamenti segnalati a Bressi riguardano in realtà altre specie.

Il ragno violino non è una specie aggressiva ma può mordere per difesa nel caso in cui, trovandosi ad esempio tra abiti o lenzuola, o all’interno di una scarpa, sia inavvertitamente schiacciato. Inizialmente il morso è indolore e sulla pelle intorno non compaiono grandi segni visibili, al massimo un arrossamento: se non si presentano altri sintomi è sufficiente disinfettare la zona del morso e applicare una crema antibiotica, ad esempio a base di gentamicina, dopo aver consultato un medico. Nelle ore successive il morso può causare prurito, bruciore e formicolii, e in base ai sintomi un Centro antiveleni può prescrivere una terapia antibiotica per via orale.

Problemi più gravi si hanno quando, dopo almeno 48 ore, la lesione peggiora e i tessuti attorno vanno in necrosi. Può succedere perché il veleno del ragno violino è citotossico, cioè ha un effetto di disgregazione dei tessuti, e perché il morso può trasmettere anche dei batteri che possono peggiorare la situazione.

Se capita bisogna andare in Pronto soccorso e far contattare un Centro antiveleni. Il Centro antiveleni di Pavia, che è il Centro Nazionale di Informazione Tossicologica (CAV-CNIT) ed è il punto di riferimento a livello nazionale per i morsi e le punture velenose, spiega sul suo sito che «l’evoluzione da semplice morso a loxoscelismo necrotico è molto rara e solo meno dell’1% di questi casi evolve a loxoscelismo sistemico».

Quest’ultima condizione è quella più grave e provoca sintomi simili a quelli di un’influenza. Sempre il Centro antiveleni di Pavia dice che «il peggioramento della lesione e le eventuali complicanze dipendono da patologie preesistenti della persona colpita», come il diabete o disturbi del sistema immunitario. Già per il loxoscelismo necrotico comunque possono essere necessari dei piccoli interventi chirurgici sulle lesioni.

Le punture di vari insetti come api, vespe e calabroni e i morsi di ragni innocui possono causare eritemi simili a quelli causati dai ragni violino e sono molto più comuni, ragione per cui non ha molto senso temere di essere stati morsi da un ragno violino se non si è visto l’animale. Nei casi in cui se ne ha la certezza è utile conservare il ragno – anche schiacciato – per permettere eventualmente al Centro antiveleni contattato in caso di sintomi preoccupanti di verificare più in fretta la natura del morso. Anche una fotografia chiara può essere utile.

Per quanto se ne sa al momento, la popolazione di ragni violino in Italia non è in aumento. Tuttavia non si hanno dati completi sulla frequenza dei morsi perché nella maggior parte dei casi non hanno conseguenze gravi e dunque non sono registrati.

Nel caso del 23enne morto a Bari, le cause della morte sono state shock settico e insufficienza multiorgano dopo settimane di sintomi che si erano progressivamente aggravati. Parlando al TG3 il medico rianimatore del Policlinico di Bari Vito Laguaragnella ha detto: «Un’evoluzione così grave non ce la sappiamo spiegare al momento».

Quasi ogni ragno è velenoso, ma dei circa 1.600 ragni italiani la maggior parte non è in grado di mordere le persone. Altre possono farlo, per difendersi, ma il loro veleno non ha conseguenze sanitarie anche nei casi in cui provoca dolore.

L’altro ragno italiano i cui morsi causano problemi medici è la malmignatta o vedova nera mediterranea (Latrodectus tredecimguttatus), il cui veleno è molto più pericoloso di quello del ragno violino e può causare sintomi neurologici. Incontrarne una è però ancora più raro, perché è un ragno che non vive nelle case o in altri contesti umani. Inoltre per il veleno della malmignatta esiste un antidoto. Anche il suo morso non è doloroso inizialmente, ma in breve tempo causa febbre, dolore e malessere diffuso.