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  • Sabato 17 agosto 2024

Nonostante l’incursione in Russia, l’Ucraina è in difficoltà sul fronte orientale

Mentre nella regione di Kursk sta consolidando le proprie conquiste, in quella di Donetsk sta subendo la rapida avanzata dell'esercito russo

Un soldato ucraino impegnato vicino a Časiv Jar, nella regione di Donetsk. (Oleg Petrasiuk/Ukrainian 24th Mechanised Brigade via AP)
Un soldato ucraino impegnato vicino a Časiv Jar, nella regione di Donetsk. (Oleg Petrasiuk/Ukrainian 24th Mechanised Brigade via AP)
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L’esercito russo si sta avvicinando velocemente alla città ucraina di Pokrovsk, nell’est del paese, che è un centro importante nella difesa della regione di Donetsk, già in buona parte sotto il controllo della Russia. Con i soldati russi a meno di 15 chilometri, le autorità locali ucraine hanno iniziato a consigliare agli abitanti di evacuare la città, che con i suoi circa 60mila abitanti si trova lungo una strada che collega diversi centri ancora sotto il controllo ucraino.

Se la Russia riuscisse a prendere il controllo di Pokrovsk, un obiettivo che ha da settimane, si avvicinerebbe significativamente al controllo della regione di Donetsk, impossessandosi di una linea di rifornimento molto importante per l’Ucraina. Questo progresso sul campo russo sta avvenendo mentre a meno di 400 chilometri di distanza, a nord ovest, si sta consolidando l’inaspettata avanzata ucraina in territorio russo, nella regione di Kursk, la prima incursione di questo tipo dall’inizio dell’invasione nel 2022.

– Leggi anche: L’incursione ucraina in Russia, raccontata con le foto e i video

Venerdì l’esercito ucraino ha distrutto un importante ponte sul fiume Sejm, vicino alla città di Glushkovo, che era usato dalla Russia per i rifornimenti militari. Le autorità russe della regione di Belgorod, al confine con l’Ucraina poco a sud rispetto alla zona dell’incursione, hanno detto che a partire da lunedì cominceranno a evacuare alcuni centri abitati.

L’Ucraina spera di poter usare i territori su cui sta stabilendo il proprio controllo come beni di scambio per riottenere porzioni del proprio attualmente occupate dalla Russia. Un portavoce del presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha parlato di «convincere la Russia ad avviare una fase di trattative eque». Attualmente ha preso il controllo di oltre ottanta insediamenti, su un’area di oltre mille chilometri quadrati. Ma dopo essere stata presa alla sprovvista, la Russia ha portato nell’area attaccata soldati e mezzi militari per contrastare l’esercito ucraino.

L’impegno sul fronte di Kursk ha ulteriormente indebolito la presenza ucraina sul fronte orientale, dove nelle ultime settimane l’esercito russo ha conquistato territori a ritmi che non si vedevano dall’inizio dell’invasione, oltre due anni fa. In particolare una eventuale caduta di Pokrovsk metterebbe a rischio il controllo di Časiv Jar, città ucraina ritenuta fondamentale per difendere la regione di Donetsk.

Secondo alcuni ufficiali dell’esercito ucraino citati dal Wall Street Journal, non ci sono state avvisaglie di un rallentamento dell’avanzata russa dopo l’attacco ucraino più a nord. La Russia sembra aver dirottato lì soltanto una piccola parte delle truppe impegnate altrove. Il vantaggio russo in termini di munizioni continua a essere netto, ma è soprattutto la mancanza cronica di soldati a rendere sempre più sproporzionato il confronto tra Ucraina e Russia sul fronte orientale.

In quest’area hanno particolare successo le operazioni che conducono i soldati russi a bordo di motociclette o di piccoli mezzi leggeri di produzione cinese, simili ai dune buggy. A bordo di questi veicoli i russi riescono spesso a evitare le mine anticarro e a oltrepassare le linee ucraine, nonostante si tratti di operazioni molto rischiose, in cui una parte dei soldati viene uccisa. Con queste azioni i russi possono localizzare meglio le postazioni ucraine, o stabilire avamposti provvisori che in alcuni casi riescono poi a essere rinforzati.