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  • Venerdì 16 agosto 2024

C’è di nuovo una Shinawatra al governo della Thailandia

Paetongtarn Shinawatra è stata nominata prima ministra, come già il padre e la zia: a 37 anni sarà la più giovane nella storia del paese

Paetongtarn Shinawatra (Lauren DeCicca/Getty Images)
Paetongtarn Shinawatra (Lauren DeCicca/Getty Images)
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Venerdì il parlamento della Thailandia ha confermato la nomina a prima ministra di Paetongtarn Shinawatra, del partito di centrodestra Pheu Thai. Oltre a essere la persona più giovane di sempre a ricoprire l’incarico (ha 37 anni), Paetongtarn è la figlia del miliardario ed ex primo ministro Thaksin Shinawatra, il politico più influente della Thailandia negli ultimi vent’anni, nonché esponente della più grande dinastia politica thailandese, che già da qualche tempo cercava di tornare al governo. Anche la zia di Paetongtarn, Yingluck Shinawatra, fu prima ministra nel 2014: è quindi la terza volta che la Thailandia è governata da un o una esponente di questa famiglia.

Paetongtarn entra in carica in un momento turbolento per la politica thailandese (in Thailandia le persone vengono indicate principalmente con il nome proprio, e non con il cognome. Questa usanza è adottata anche dai media thailandesi e internazionali). Prende il posto dell’ex primo ministro Srettha Thavisin, che era entrato in carica nel 2023 ma lo scorso mercoledì era stato destituito dalla Corte Costituzionale per aver violato la legge nominando in una posizione di governo una persona che era stata incarcerata. In Thailandia i tribunali influenzano spesso le vicende politiche, e Srettha è stato il terzo primo ministro a essere destituito dalla Corte negli ultimi 16 anni. I giudici della Corte sono nominati dal Senato, molto fedele alla monarchia, e quindi non sono considerabili del tutto indipendenti.

A inizio agosto la Corte aveva anche ordinato lo scioglimento del Kao Klai (“Andiamo Avanti”), il più importante e popolare partito di opposizione, che nel giro di pochi giorni si è comunque ricostituito sotto il nome di Phak Prachachon, ossia “Partito del Popolo”. Il Kao Klai aveva vinto le elezioni del maggio 2023, ma la giunta militare che governa la Thailandia aveva impedito al suo leader, Pita Limjaroenrat, di diventare primo ministro. Al suo posto era stato nominato Srettha.

Ci si aspetta che il governo di Paetongtarn porti avanti molte politiche e iniziative già avviate da Srettha, anche lui esponente del Pheu Thai, ed è probabile che diversi ministri restino in carica. Da tempo però la popolarità dell’ex primo ministro era in calo, mentre quella del Kao Klai (ora Phak Prachachon) stava aumentando notevolmente: Paetongtarn proverà a cambiare le cose.

Come detto, al contrario di Srettha, Paetongtarn Shinawatra proviene da una famiglia già molto nota ed estremamente influente in Thailandia. Thaksin, il padre di Paetongtarn, fu primo ministro negli anni Duemila, fu deposto da un colpo di stato dell’esercito e poi indagato in numerosi processi per una serie di reati come corruzione e conflitto di interessi. Restò in esilio autoimposto all’estero per 15 anni, fino all’agosto del 2023, quando il suo partito (il Pheu Thai) trovò un accordo con i militari per una riduzione della sua condanna.

È stato infine scarcerato lo scorso febbraio, dopo aver passato sei mesi di detenzione in ospedale per motivi di salute. A giugno però è stato incriminato nuovamente con l’accusa di aver insultato la monarchia, nel 2015.