Ad agosto chiude tutto solo in Italia?

È un'abitudine radicata che stupisce sempre i lavoratori e i turisti stranieri, ma c'è anche in altri paesi del Sud Europa e sta comunque un po' cambiando

(ANSA/TINO ROMANO)
(ANSA/TINO ROMANO)
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In Italia, nella settimana di Ferragosto e anche in quella dopo, si dà per scontato che la stragrande maggioranza degli uffici sia vuota, che i dipendenti pubblici siano in ferie, che nessuno risponda alle mail e che negozi, bar e ristoranti siano chiusi. Quella di andare in vacanza e chiudere tutto ad agosto è una tradizione con ragioni storiche che accomuna diversi paesi del Sud Europa, ma che viene spesso notata con stupore da chi vive in altre parti del mondo, a cui l’idea di fermare tutto per due settimane o più suona assurda, soprattutto da un punto di vista economico.

Con la rapida evoluzione e globalizzazione del mondo del lavoro le cose nell’ultimo periodo sono un po’ cambiate. Alcuni lavoratori, in alcuni settori più che in altri, si stanno avvicinando a un modello più simile a quello dell’Europa Centrale e del Nord, dove le vacanze estive lunghe sono comunque un’abitudine radicata ma le chiusure si distribuiscono in modo più omogeneo tra giugno e agosto.

In Italia le vacanze estive girano tradizionalmente attorno al giorno di Ferragosto perché un tempo era considerato il giorno di inizio delle vacanze estive, per via del servizio di treni istituito nel 1931, durante il regime fascista per favorire il turismo di massa: oggi il periodo delle ferie è solitamente anticipato alla seconda settimana del mese e va avanti fino alla fine della terza. In alcune città tra cui Milano, per alcuni lavoratori, è festivo anche il 16 agosto, in cui si celebra la festa del commercio.

Le ferie di agosto vengono organizzate da molti approfittando del giorno di festa, ma per il resto chi va in vacanza in questo periodo lo fa per abitudine o perché viene obbligato dai datori di lavoro che decidono di chiudere e imporre ferie forzate: è una cosa che succede ancora molto spesso negli uffici pubblici, nelle piccole aziende, nei negozi e nelle fabbriche, mentre è sempre più insolito nelle aziende più giovani e nelle multinazionali, che rimangono aperte sempre. Anche per gli studenti agosto può essere solo un mese di pausa: le scuole sono chiuse già da giugno e le università fanno le ultime sessioni di esami a luglio e riprendono a settembre.

Oltre al Ferragosto, all’origine della tradizione italiana di chiudere ad agosto ci sono diverse ragioni storiche che però oggi non sono più tanto valide. Per i contadini agosto era un buon periodo per interrompere il lavoro, dopo il raccolto del grano a giugno e prima della nuova semina in autunno, e per come funzionavano le fabbriche a catena di montaggio conveniva concentrare le ferie di tutti i lavoratori nello stesso periodo di chiusura. Inoltre, naturalmente, c’entra il fatto che agosto insieme a luglio è il mese più caldo dell’anno, cosa che nel Sud Europa – e senza soluzioni come l’aria condizionata – rendeva impossibile alla popolazione svolgere molte attività quotidiane, oltre naturalmente a quelle più manuali e di fatica.

Oggi le cose sono cambiate e i criteri sulla base dei quali i lavoratori scelgono quando andare in ferie variano molto, ma l’abitudine di andare in vacanza ad agosto continua ad avere un impatto culturale forte in Italia. D’altra parte rimanere in città per chi lavora può essere frustrante senza negozi, bar o ristoranti aperti, e queste attività non hanno una vera ragione per chiudere in momenti dell’anno diversi da agosto, alimentando un circolo vizioso. La cosa che sorprende dell’Italia, così come di altri paesi molto frequentati da turisti in estate, è che spesso chiudano anche attività che potrebbero avere importanti guadagni grazie ai turisti, cosa che sembra appunto più guidata dall’abitudine che da un ragionamento strategico. Le chiusure concomitanti e prolungate di servizi considerati essenziali come le cliniche mediche o dentistiche, le autofficine o alcuni uffici pubblici, attirano poi periodiche lamentele.

Per chi non ha chiusure o ferie forzate da rispettare, e non deve adattarsi a quelle di partner, figli o altri cari, si sta comunque diffondendo sempre di più la tendenza a fare le vacanze in momenti diversi dell’anno, anche perché permette di evitare i sovraffollamenti e i prezzi gonfiati che dopo la pandemia sono diventati sempre più un problema. Addirittura, secondo i dati pubblicati dall’istituto di ricerca e sondaggi IPSOS all’interno del progetto di monitoraggio del turismo Future4Tourism, i mesi di luglio e agosto «sono ormai paritetici nelle scelte dei vacanzieri» italiani: nel 2024 il 27 per cento degli italiani ha fatto le sue vacanze principali a luglio e il 28 per cento le sta facendo ad agosto. IPSOS ha scritto che «non è sicuramente un fenomeno nuovo quello di evitare il mese di agosto», ma che quest’anno l’aumento rispetto al 2023 è stato significativo: del 7 per cento.

È un modo di organizzare le vacanze estive molto più simile a quello che c’è in molti paesi del Centro e del Nord Europa, come la Germania, la Danimarca, la Svezia e la Finlandia. Anche qui c’è l’abitudine di fare almeno due settimane di pausa dal lavoro in estate, a volte anche tre o quattro, ma solitamente più distribuite tra giugno, luglio e agosto. In estate molti uffici, negozi e attività impostano i turni dei lavoratori in modo da restare aperti anche se a regime ridotto, oppure chiudono ma non tutti nelle stesse due settimane. In generale, a differenza dei paesi del sud, in questi stati il mese in cui si concentrano più partenze è luglio.

Naturalmente in tutti i paesi i periodi di ferie coincidono con quelli in cui chiudono le scuole. L’Italia è uno dei paesi in cui le scuole fanno più giorni di chiusura estiva, dalla prima settimana di giugno circa alla prima di settembre, quindi in questo senso molte famiglie potrebbero essere incentivate ad anticipare le vacanze a giugno o luglio. In Germania, per esempio, le scuole hanno periodi di chiusura estiva più brevi ma diversi da stato a stato, proprio per evitare che tutte le famiglie vadano in vacanza nello stesso momento.

I turisti che rimangono solitamente più stupiti dalle chiusure italiane di agosto sono gli statunitensi, che tra i lavoratori occidentali sono quelli che hanno diritto a meno ferie e che in generale sono culturalmente meno abituati all’idea di vacanze estive che c’è in Europa. Negli Stati Uniti non c’è una norma a livello federale che imponga un numero minimo di giorni di ferie per lavoratore, come c’è invece nell’Unione Europea, dove è di quattro settimane all’anno. In generale nel settore privato statunitense le settimane di ferie concesse sono mediamente due all’anno, ma sono comunque poco sfruttate perché è molto diffusa l’idea che andare in vacanza per periodi più lunghi di qualche giorno sia segno di scarsa serietà professionale.

Alla fine di luglio l’utente newyorkese @xoxopaula ha chiesto in un post sul social network Threads se fosse vero che in Europa tutto va in pausa per l’intero mese di agosto, dando origine a una lunga serie di risposte di utenti da ogni parte d’Europa. Le risposte hanno confermato, appunto, che la chiusura ad agosto è in realtà una tradizione soprattutto dei paesi del sud Europa come Italia, Spagna, Portogallo e Grecia, ma anche della Francia, e che nei paesi più a nord le persone cominciano ad andare in vacanza a giugno e le ferie si concentrano soprattutto a luglio.

La Svezia è uno dei paesi con le leggi più vantaggiose per quanto riguarda le ferie: ogni lavoratore ha diritto ad almeno 25 giorni all’anno e a prendere quattro settimane di fila tra giugno e agosto. Gli utenti scandinavi che hanno risposto alla discussione su Threads hanno raccontato che le attività lavorative rallentano molto a partire da giugno e soprattutto a luglio, quando va in vacanza la maggior parte dei lavoratori. In questi periodi ci sono zone delle città dove è effettivamente tutto chiuso e alcune aziende chiudono, ma molte restano aperte: solitamente vengono assunti studenti a fare brevi sostituzioni estive o si studiano i turni in modo che ci sia sempre qualcuno. Poi attorno alla metà di agosto la maggioranza torna perché molte scuole riaprono. Un utente finlandese ha scritto che a maggio si comincia a rimandare i lavori in sospeso dicendo «ne riparliamo ad agosto», proprio come è luogo comune fare in Italia con settembre.