Manifestanti a favore dell'indipendenza della Nuova Caledonia a Parigi, a maggio (AP Photo/Thomas Padilla)

Un’altra persona è stata uccisa dalla polizia nelle proteste contro il governo francese che vanno avanti da mesi in Nuova Caledonia

Giovedì nella città di Thio in Nuova Caledonia, un arcipelago in Oceania governato dalla Francia, la polizia ha ucciso un uomo che stava partecipando a una delle manifestazioni contro il governo centrale francese che vanno avanti ormai da mesi. Secondo il procuratore di Thio, Yves Dupas, la polizia ha sparato verso i manifestanti durante lo sgombero di un ponte occupato, dopo che uno di loro aveva colpito un agente in faccia con un sasso e un altro aveva sparato dei colpi di arma da fuoco verso i poliziotti.

È l’undicesima persona morta nel contesto delle proteste iniziate a maggio in Nuova Caledonia contro il governo francese. Di queste, nove erano manifestanti e due agenti di polizia. Le proteste erano cominciate come risposta a una riforma costituzionale che porterebbe alla diminuzione del peso politico delle popolazioni indigene nella politica locale, ed estenderebbe il diritto di voto nelle elezioni locali ai nuovi abitanti trasferitisi dalla Francia continentale. La Nuova Caledonia è sotto il controllo della Francia dal 1853 (dal 1946 con lo status di “territorio d’oltremare”), ma esiste un nutrito movimento per l’indipendenza o quanto meno l’autonomia dell’arcipelago: secondo loro, la riforma costituzionale sarebbe andata invece in direzione opposta, portando a un maggiore controllo dello stato centrale sul territorio.

Da allora le proteste continuano nonostante Macron abbia promesso di posticipare l’approvazione della riforma perché nel frattempo vari attivisti per l’indipendenza, tra cui il leader delle proteste, sono stati arrestati e trasferiti nella Francia continentale, a 17mila chilometri di distanza. Durante le prime manifestazioni, a giugno, erano stati incendiati vari edifici, tra cui una stazione di polizia e un municipio, rendendo necessario l’intervento delle autorità locali. Da allora la Nuova Caledonia è in stato d’emergenza: è tuttora in vigore un coprifuoco tra le 22 e le 5 ed è vietata sia la vendita che il trasporto di alcol, oltre a quello di armi di vario tipo.

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