In Venezuela è stata approvata una legge che permette al governo di limitare le attività delle organizzazioni non governative

Il deputato Diosdado Cabello del Partito Socialista Unito del Venezuela, che ha proposto la legge sulle ong nel 2023, alza il documento che contiene il testo approvato dall'Assemblea, il 15 agosto 2024 (AP Photo/Ariana Cubillos)
Il deputato Diosdado Cabello del Partito Socialista Unito del Venezuela, che ha proposto la legge sulle ong nel 2023, alza il documento che contiene il testo approvato dall'Assemblea, il 15 agosto 2024 (AP Photo/Ariana Cubillos)

Giovedì l’Assemblea nazionale del Venezuela, il parlamento monocamerale dello stato, ha approvato una legge che richiede alle organizzazioni non governative di dichiarare se i loro finanziatori siano venezuelani o stranieri e consente al governo di regolamentare in modo più rigoroso il loro operato. La nuova legge prevede anche il divieto di registrarsi nel paese alle associazioni che saranno giudicate promuovere «fascismo, intolleranza o odio per motivi razziali, etnici, religiosi, politici, sociali, ideologici o di genere». L’Assemblea nazionale è controllata dal Partito Socialista Unito del Venezuela di Nicolàs Maduro, che da anni governa il paese in modo autoritario.

Il testo non specifica cosa accada a una ong che dichiara di ricevere finanziamenti dall’estero, ma la norma è considerata uno strumento che verrà utilizzato da Maduro per limitare le possibilità di azione delle organizzazioni non governative nel paese. Martedì l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Turk aveva chiesto alle autorità venezuelane di non adottare «questa o altre leggi che minano lo spazio civico e democratico del Paese».

La legge, proposta inizialmente nel 2023, è stata approvata nel contesto di grandi proteste iniziate due settimane fa dopo che Maduro è stato dichiarato vincitore alle ultime elezioni presidenziali: buona parte degli osservatori indipendenti e l’opposizione venezuelana sostengono che la sua vittoria sia dipesa da brogli elettorali.