In Russia una donna è stata condannata a 12 anni di carcere per tradimento, per aver donato l’equivalente di 46 euro in sostegno all’Ucraina

Ksenia Karelina in tribunale, il 15 agosto (AP Photo)
Ksenia Karelina in tribunale, il 15 agosto (AP Photo)

Giovedì il tribunale di Ekaterinburg, in Russia, ha condannato una cittadina russo-statunitense a 12 anni di carcere per tradimento, per aver donato l’equivalente di 46 euro a un ente di beneficienza a sostegno dell’Ucraina, con cui la Russia è in guerra dal 2022. La donna si chiama Ksenia Karelina, ha 33 anni, è una ballerina dilettante ed è nata in Russia: era diventata cittadina statunitense nel 2021 dopo aver sposato un americano e aver vissuto a lungo a Los Angeles, dove lavorava in un centro benessere.

Era stata arrestata a febbraio mentre visitava la sua famiglia a Ekaterinburg, che si trova 1.600 chilometri a est di Mosca, e accusata dal servizio di sicurezza russo di aver raccolto fondi per un’organizzazione ucraina che forniva armi all’esercito. L’associazione a cui Karelina ha ammesso di aver donato una piccola somma di denaro si chiama Razom ed è un’organizzazione non profit ucraino-statunitense fondata nel 2014: si occupa di diritti umani, ma dal 2022 ha raccolto decine di milioni di dollari di aiuti per lo sforzo bellico ucraino.

I pubblici ministeri avevano chiesto una pena detentiva di 15 anni per alto tradimento. Tutti i processi si sono svolti a porte chiuse nello stesso tribunale dove negli ultimi mesi era stato processato il giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich, recentemente liberato in un grosso scambio di prigionieri tra Russia, Stati Uniti e vari paesi europei.