In Thailandia i partiti di governo hanno detto che nomineranno prima ministra Paetongtarn Shinawatra, figlia e nipote di ex primi ministri

Paetongtarn Shinawatra (AP Photo/Sakchai Lalit)
Paetongtarn Shinawatra (AP Photo/Sakchai Lalit)

Giovedì i partiti che formano la coalizione di governo in Thailandia hanno trovato una nuova persona da candidare al ruolo di primo ministro, dopo che mercoledì la Corte costituzionale thailandese aveva destituito Srettha Thavisin, in carica da un anno, per aver violato le leggi del paese nominando in una posizione di governo una persona che era stata incarcerata. La candidata su cui è stato trovato l’accordo è la trentasettenne Paetongtarn Shinawatra, leader del principale partito della coalizione (il Pheu Thai, di centrodestra, a cui apparteneva anche Srettha).

Shinawatra non è una leader politica qualsiasi: è la figlia del miliardario ed ex primo ministro Thaksin Shinawatra, il politico più influente del paese degli ultimi vent’anni, nonché la più giovane esponente della più grande dinastia politica del paese, che già da qualche tempo cercava di arrivare al governo. Anche sua zia, Yingluck Shinawatra, fu prima ministra del paese nel 2014. Il parlamento si riunirà in una sessione speciale venerdì per decidere se confermarla alla guida del paese: Shinawatra dovrebbe avere abbastanza voti in parlamento per essere nominata senza problemi. Nel frattempo, l’incarico di primo ministro ad interim è ricoperto da Phumtham Wechayachai, il vice primo ministro di Srettha.

In Thailandia i tribunali influenzano spesso le vicende politiche, e Srettha è il terzo primo ministro a essere destituito dalla Corte negli ultimi 16 anni. I giudici della Corte non sono considerabili del tutto indipendenti: come altri organi extraparlamentari in Thailandia, tra cui la Commissione elettorale o quella anticorruzione, i suoi membri (quindi i giudici) sono nominati dal Senato, che è molto fedele alla monarchia. Dal 2014 al 2019 il Senato era direttamente controllato dalla giunta militare che governa il paese, e ancora oggi è composto principalmente da parlamentari legati a un partito monarchico. La settimana scorsa inoltre la Corte costituzionale ha ordinato lo scioglimento del Kao Klai, il più importante e popolare partito di opposizione, che nel giro di pochi giorni si è comunque ricostituito sotto un altro nome.