Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu (Naama Grynbaum/Pool Photo via AP)

Gli Stati Uniti venderanno a Israele armi per 20 miliardi di dollari: le consegne partiranno nel 2026

Martedì il governo statunitense ha approvato una nuova vendita di armi a Israele per un valore di 20 miliardi di dollari. La vendita include più di cinquanta aerei da combattimento F-15, missili avanzati a medio raggio, munizioni per carri armati, mortai ad alto potenziale esplosivo e veicoli tattici. Le prime consegne sono previste per il 2026, e quindi le armi serviranno principalmente per aiutare Israele ad assicurarsi un mantenimento a lungo termine del suo arsenale.

Annunciando la vendita, il Dipartimento di Stato americano ha detto che «è vitale per gli interessi nazionali degli Stati Uniti aiutare Israele a sviluppare e mantenere una capacità di autodifesa forte e pronta». Gli Stati Uniti sono di gran lunga il principale paese fornitore di armi e assistenza militare a Israele: nel 2016 l’amministrazione Obama firmò un accordo decennale per fornire a Israele 3,8 miliardi di dollari all’anno da usare per acquistare armi statunitensi. Dal 2019 al 2023 secondo lo Stockholm International Peace Research Institute, che monitora il commercio globale di armi, il 69 per cento delle armi importate da Israele proveniva dagli Stati Uniti. Negli ultimi mesi, in risposta all’enorme crisi umanitaria provocata dalla guerra nella Striscia di Gaza, negli Stati Uniti c’è stato un numero crescente di appelli da parte di legislatori e opinione pubblica che chiedono di frenare il sostegno militare a Israele.

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