Un procuratore argentino ha accusato l’ex presidente Alberto Fernández di lesioni gravi contro la ex compagna
Dopo la denuncia della ex compagna Fabiola Yáñez, il procuratore argentino Ramiro González ha accusato l’ex presidente Alberto Fernández di «lesioni lievi e gravi» aggravate dal vincolo familiare e perpetrate nel quadro della violenza di genere con abuso di potere e autorità. Fernández è stato accusato anche di «minacce coercitive» che secondo il codice penale argentino si verificano quando si ricorre alla minaccia per costringere un’altra persona a fare, a non fare o a tollerare qualcosa contro la propria volontà.
Fabiola Yáñez, ex compagna di Alberto Fernández che è stato presidente dell’Argentina fino all’elezione di Javier Milei, aveva presentato una denuncia per violenza di genere contro Fernández martedì 6 agosto.
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Secondo il procuratore González, Yañez «ha subito una relazione caratterizzata da molestie, molestie psicologiche e aggressioni fisiche in un contesto di violenza di genere e di violenza domestica». Queste molestie si sono verificate nell’ambito di un «rapporto di potere asimmetrico che si è sviluppato nel tempo e che è aumentato in modo esponenziale con l’elezione di Fernández alla presidenza».
Nel documento d’accusa il procuratore ha anche elencato in ordine cronologico e con diversi dettagli i fatti che potrebbero costituire un reato: ci sono le descrizioni di molti episodi di aggressioni fisiche contro Yañez (il 12 agosto del 2021, ad esempio, Fernández «prese a calci sulla pancia Fabiola Yañez, sapendo che la donna in quel momento poteva essere incinta»). Ma c’è anche la descrizione di molti episodi di violenza di altro genere: nel 2016, ad esempio, Fernández «costrinse» Yañez ad abortire «attraverso un piano che prevedeva maltrattamenti, negazione della parola, molestie e frasi come “dobbiamo risolverla, tu devi abortire”». Il procuratore precisa inoltre che Fernández disse a suo figlio che Yañez era incinta «incolpandola successivamente di quell’aborto».
Il procuratore ha chiamato a testimoniare, tra gli altri, l’allora segretaria personale di Fernández, María Cantero, e la madre di Fabiola Yáñez. Ha anche chiesto i video delle telecamere di sicurezza della residenza presidenziale di Olivos, alla periferia di Buenos Aires, relativi al periodo compreso tra dicembre 2019 e dicembre 2023.