La Corte costituzionale thailandese ha destituito il primo ministro
Srettha Thavisin dovrà lasciare l'incarico a causa di un problema con le norme sull'etica: è l'ennesimo sviluppo turbolento della politica thailandese
Mercoledì la Corte costituzionale thailandese ha destituito il primo ministro Srettha Thavisin, in carica da un anno, per aver violato le leggi del paese nominando in una posizione di governo una persona che era stata incarcerata. Ora l’incarico sarà ricoperto temporaneamente dal vice primo ministro Phumtham Wechayachai e venerdì il parlamento terrà una sessione straordinaria per eleggere un sostituto di Srettha Thavisin. Il partito di Srettha, il Pheu Thai (di centrodestra), dovrebbe comunque avere abbastanza seggi da nominare il nuovo primo ministro.
In Thailandia i tribunali influenzano spesso le vicende politiche, e Srettha è il terzo primo ministro a essere destituito dalla Corte negli ultimi 16 anni. I giudici della Corte non sono considerabili del tutto indipendenti: come altri organi extraparlamentari in Thailandia, tra cui la Commissione elettorale o quella anticorruzione, i suoi membri (quindi i giudici) sono nominati dal Senato, che è molto fedele alla monarchia. Dal 2014 al 2019 il Senato era direttamente controllato dalla giunta militare che governa il paese, e ancora oggi è composto principalmente da parlamentari legati a un partito monarchico.
La settimana scorsa inoltre la Corte Costituzionale ha ordinato lo scioglimento del Kao Klai, il più importante e popolare partito di opposizione, che nel giro di pochi giorni si è comunque ricostituito sotto un altro nome.
Il processo contro Srettha era partito da una denuncia presentata da alcuni membri del Senato thailandese (il cui mandato nel frattempo è finito) che erano stati nominati dal precedente governo militare. Con il voto di cinque giudici contro quattro, la Corte ha stabilito che Srettha ha violato le leggi del paese nominando come segretario dell’ufficio del primo ministro Pichit Chuenban, un avvocato che nel 2008 era stato accusato di aver cercato di corrompere dei giudici e aveva passato un breve periodo in prigione per oltraggio alla Corte.
Srettha è un imprenditore immobiliare, e prima di diventare primo ministro non aveva alcuna esperienza in politica. Il suo governo ha legalizzato i matrimoni omosessuali, ma ha anche avuto difficoltà nella gestione dell’economia (l’anno scorso l’economia thailandese è cresciuta del 2,74 per cento, un dato inferiore rispetto a quello dei paesi vicini), e anche i mercati azionari stanno attraversando un periodo negativo.
Il parlamento terrà una sessione straordinaria venerdì 16 agosto per eleggere un nuovo primo ministro: il candidato nominato dovrà ottenere il sostegno di più della metà della Camera bassa, che conta 493 membri.