L’incursione ucraina in Russia, raccontata con le foto e i video
La segretezza iniziale, lo sfondamento del confine, l'avanzata e la risposta russa, giorno per giorno
L’operazione militare dell’esercito ucraino nella regione di Kursk, in Russia, è stata sorprendente ed efficace oltre ogni aspettativa di analisti ed esperti. Approfittando dell’effetto sorpresa e dell’impreparazione russa al confine, l’Ucraina è riuscita di fatto a occupare un’ampia parte di territorio russo, e dopo più di una settimana di scontri sta ancora avanzando, sebbene lentamente. I movimenti degli ucraini si possono ricostruire da diverse mappe, immagini e video: gran parte di questo materiale viene da fonti russe che si trovano sul posto, ma è stato vagliato e verificato da esperti occidentali.
Anzitutto bisogna parlare della preparazione dell’operazione, che è avvenuta in un’eccezionale segretezza. Il New York Times ha raccontato che nelle scorse settimane varie unità ucraine particolarmente esperte e bene armate erano state rimosse dal fronte nel Donbass, nell’oriente ucraino, ed erano state trasferite con estrema discrezione nella regione ucraina di Sumy, che confina direttamente con la regione russa di Kursk. Il comando ucraino ha mantenuto la massima segretezza: gli ufficiali hanno saputo che avrebbero attaccato la Russia tre giorni prima; i soldati appena il giorno prima. Gli Stati Uniti hanno detto che il governo ucraino non li aveva avvertiti dell’operazione.
La mattina del 6 agosto l’operazione è cominciata con bombardamenti ucraini in Russia, oltre il confine, e poi con l’ingresso di un numero imprecisato di truppe e di mezzi corazzati. Qui sotto c’è un video del 6 agosto in cui droni russi riprendono mezzi ucraini poco oltre il confine.
I combattimenti tra le forze ucraine che cercavano di passare il confine e quelle russe sono stati relativamente limitati, ma violenti. La zona di Kursk è stata scelta dall’esercito ucraino proprio perché meno fortificata rispetto ad altre lungo il confine. Un canale Telegram russo ha mostrato per esempio la foto del posto di blocco al confine lungo la strada che porta a Sudzha (questo posto di blocco), i cui edifici sono stati gravemente danneggiati dagli scontri. La foto è quella qui sotto.
Inizialmente, a causa dell’enorme segretezza imposta a tutta l’operazione, non era chiaro nemmeno se a entrare in Russia fosse stato l’esercito ucraino regolare oppure gruppi armati non affiliati, come era successo già in passato. È stato il ministero della Difesa russo, già il 6 agosto, a confermare (correttamente) che era stato l’esercito ucraino a entrare nella regione di Kursk, e ad aggiungere (sbagliando) che era stato ricacciato indietro.
Fin da subito, l’esercito ucraino ha cominciato a fare un gran numero di prigionieri di guerra, anche se al momento è impossibile dire quanti siano.
In appena due giorni di combattimenti, il 6 e 7 agosto, l’Ucraina è riuscita ad avanzare in profondità nel territorio russo, penetrando soprattutto a nord e a est, verso Sudzha, la cittadina più importante dell’area.
Il 7 agosto è arrivata anche la prima reazione del presidente russo Vladimir Putin, che ha detto che l’incursione dell’esercito ucraino era una «provocazione su larga scala». L’8 agosto la Russia ha dichiarato lo stato di emergenza nella regione di Kursk.
L’Ucraina tuttavia ha continuato ad avanzare: il 9 agosto i soldati ucraini sono entrati a Sudzha, cittadina di circa settemila abitanti che è il centro più importante della regione e che ospita tra le altre cose un importante snodo dei gasdotti che portano il gas russo in Europa centrale (i soldati ucraini nel video qui sotto si trovano davanti a questo edificio).
Nel corso dei primi giorni di guerra le comunicazioni sono state molto frammentate, ma sono uscite comunque fotografie di soldati ucraini vicino ai cartelli con i nomi dei paesi conquistati.
Tra l’8 e il 9 agosto le forze armate russe, inizialmente colte di sorpresa dall’offensiva ucraina, hanno cominciato a inviare rinforzi verso la regione di Kursk. Il 9 agosto, tra le altre cose, si sono visti mezzi corazzati russi passare lungo una strada in direzione dell’esercito ucraino (l’incrocio esatto mostrato dal video qui sotto è questo, si può notare lo stesso monumento).
Le autorità hanno anche cominciato a far evacuare decine di migliaia di civili interessati dall’offensiva ucraina.
Il 10 agosto la Russia ha annunciato nella regione di Kursk e in quelle adiacenti di Belgorod e Bryansk una “operazione anti terrorismo”, mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per la prima volta ha parlato apertamente dell’operazione.
La situazione sul campo l’11 agosto.
Il 12 agosto Putin ha tenuto una conferenza in diretta tv con alcuni governatori e ufficiali, e il governatore della regione di Kursk, Alexei Smirnov, ha descritto la gravità della situazione: ha detto che 28 centri abitati sono «sotto il controllo del nemico», che gli ucraini sono entrati in Russia in un’area profonda 12 chilometri e che il fronte è ampio 40 chilometri. Putin l’ha interrotto.
In maniera sorprendente un po’ per tutti, a una settimana dall’inizio dell’offensiva l’esercito ucraino ha continuato ad avanzare, anche se lentamente. Questo video diffuso il 13 agosto da un account legato a un’unità militare ucraina mostra un’imboscata a un mezzo militare russo. Occhio: è molto violento e alla fine si vedono dei cadaveri.
La situazione sul campo il 13 agosto.
Non è ancora chiaro quali siano gli obiettivi di lungo periodo dell’Ucraina, ma sembra che l’esercito abbia intenzione di mantenere le posizioni conquistate il più a lungo possibile: le autorità ucraine hanno fatto intendere che vorrebbero creare nelle aree conquistate una “zona cuscinetto“, che consentirebbe tra le altre cose di arretrare il fronte e di allontanare l’artiglieria russa dal confine ucraino. Mercoledì 14 agosto una giornalista al seguito dell’esercito ucraino ha pubblicato un servizio tv piuttosto propagandistico, in cui mostra dei soldati che strappano da un edificio di Sudzha la bandiera russa.
Il 15 agosto il generale ucraino Oleksandr Syrsky ha detto che l’esercito ha istituito nella regione di Kursk un ufficio amministrativo che si occuperà di mantenere l’ordine e soddisfare i bisogni primari della popolazione russa rimasta nella regione.