Per le celebrità vendere le proprie cose ora è normale
Con la diffusione della compravendita di usato, da Elton John a Olivia Rodrigo in molti svuotano gli armadi con aste, app e mercatini, a volte con prezzi abbordabili
I capi e gli accessori indossati dalle celebrità sono da sempre considerati delle specie di cimeli, specie se legati a un momento particolare della loro carriera o a un evento memorabile. Tuttavia, se fino a qualche anno fa venivano venduti principalmente dopo la loro morte, o per soli scopi benefici, spesso a cifre spropositate (come il maglione indossato da Kurt Cobain durante l’episodio di MTV Unplugged, venduto all’asta per oltre 135mila dollari, per dirne uno) ultimamente è diventato sempre più comune che siano gli stessi personaggi famosi a vendere vestiti e accessori che non gli servono o piacciono più.
I motivi vanno dal voler liberare l’armadio senza però buttare le proprie cose, alla beneficenza, ma c’entra in parte anche l’importanza sempre maggiore che sta assumendo il mercato dei vestiti di seconda mano, che ha contribuito a dare valore ai capi vecchi e d’archivio e quindi a sdoganare la svendita di vestiti e accessori anche da parte di celebrità che fino a qualche anno fa avrebbero forse provato vergogna nel guadagnare soldi in questo modo.
In passato le aste e le svendite venivano fatte soprattutto da personaggi famosi non più all’apice della carriera, prevalentemente per bisogno di soldi. Oggi le cose sono cambiate soprattutto grazie alla grande popolarità di siti e piattaforme di compravendita di usato come Depop, Vinted o eBay. Tra le prime celebrità a mettere in vendita i propri vestiti e accessori usati ci furono le sorelle Kardashian, protagoniste del noto reality show statunitense dedicato alla loro famiglia e da qualche anno famosissime imprenditrici nel mondo della moda e del lusso. Nel 2019 aprirono un sito apposta, chiamato Kardashian Kloset, sul quale iniziarono a vendere quello che non volevano più a prezzi non proprio da seconda mano (si trovano anche borse di Louis Vuitton da 12mila euro).
Inizialmente furono molto criticate proprio perché essendo già milionarie non si riteneva che avessero così bisogno di soldi da dover vendere i propri vestiti usati, ma oggi il sito è ancora attivo e in molti hanno seguito il loro esempio.
Il valore degli accessori e dei vestiti messi in vendita dipende molto dal loro prezzo iniziale e dalla fama e dallo stile della persona a cui sono appartenuti, ma cambia anche a seconda delle modalità e dalla piattaforma con cui vengono venduti. Personalità celebri a livello internazionale e con guardaroba e accessori di altissimo valore, solitamente ricorrono alle aste gestite da case d’asta famose in grado di valutare e contrattare adeguatamente i vari pezzi. È il caso del cantante inglese Elton John, che a febbraio ha messo all’asta una serie di vestiti, accessori (tipo i suoi famosissimi occhiali colorati), scarpe, gioielli e orologi, ma anche opere d’arte (tra cui un quadro di Banksy) e arredi conservati nella sua casa di Atlanta, che pure ha venduto.
Il motivo, spiegato da David Furnish, suo marito e manager in un’intervista al New York Times, è che la casa doveva essere svuotata, ma anche in prospettiva per l’eredità del cantante, dal momento che ha smesso di esibirsi. La vendita è stata gestita dalla casa d’aste Christie’s e ha raccolto 20 milioni di dollari. È stata definita dai giornali la sua garage sale perché ricorda molto quelle svendite che le persone fanno negli Stati Uniti quando devono svuotare una casa o una stanza, e che nella maggior parte dei casi avvengono esponendo gli oggetti sul vialetto di casa o, appunto, in garage.
A luglio Elton John ha messo di nuovo all’asta 200 dei suoi vestiti e accessori, questa volta però per un’asta interamente benefica su eBay. La “Rocket man resale” (dal titolo di una sua famosissima canzone) è durata dieci giorni, dal 27 giugno al 6 luglio. A differenza di quella di Christie’s, i prezzi erano un po’ più bassi e l’intero ricavato è stato destinato alla Elton John AIDS Foundation, la fondazione che il cantante ha creato per le persone malate di Aids. Non è la prima volta comunque che l’artista mette all’asta i propri averi: ci furono due casi precedenti nel 2003 e 1988 in cui vendette una selezione di oggetti dalla sua casa di Londra tra cui costumi indossati sul palco e un dipinto di Magritte.
Un’altra famosa garage sale, questa volta nel senso stretto del termine, è stata quella di Martha Stewart, conduttrice e scrittrice esperta di cucina, che nel 2022 organizzò una svendita di centinaia di cose che aveva collezionato e raccolto nella sua casa di Bedford, nello stato di New York, tra decorazioni, arredi, utensili da cucina, vestiti e quadri. Il ricavato della svendita era destinato ad andare in beneficenza, ma si è trattato comunque di un mercatino un po’ particolare, dal momento che per partecipare le persone avevano dovuto comprare un biglietto da 250 dollari e che poi era diventato il soggetto di una trasmissione televisiva.
Trattandosi di operazioni abbastanza faticose e impegnative, i personaggi che organizzano queste svendite di solito si fanno aiutare da qualcuno che si occupa di selezione e valutazione dei capi e degli oggetti, della ricerca di un posto dove venderli e anche della pubblicità. Un caso di cui si è molto parlato è quello dell’attrice Chloë Sevigny che l’anno scorso ha messo in vendita alcuni dei suoi vestiti e accessori, sponsorizzando la svendita come “Sale of the century”, ovvero la svendita del secolo. Si è fatta aiutare da Liana Satenstein, ex giornalista di Vogue America che ora ha una newsletter in cui intervista celebrità a proposito dei loro armadi, li aiuta a metterli in ordine, selezionando i capi che non usano o non vogliono tenere e fino a poco fa ne metteva alcuni su eBay. È stato un evento molto partecipato e seguito dalla stampa perché Sevigny è stata una delle “it-girl” (come venivano indicate le ragazze alla moda molto fotografate e copiate per il loro stile) più conosciute degli anni 90 e 2000.
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La ragione per cui ha messo in vendita i suoi vestiti, ha spiegato, è che dopo aver selezionato alcuni capi da conservare in un magazzino/archivio per liberare il proprio armadio, si era resa conto di avere ancora moltissimi vestiti e accessori di cui non sapeva cosa fare. «Ho 48 anni, sono madre, ci sono molte cose che non voglio più indossare» ha detto al New York Times, spiegando che avrebbe usato i soldi un po’ per pagare il magazzino dove aveva messo i vestiti, e un po’ li avrebbe donati in beneficenza.
All’evento, che si tenne a Manhattan a maggio dell’anno scorso, parteciparono moltissime persone, al punto che la fila girava tutt’attorno all’isolato. In vendita si trovavano capi di marchi famosi, o indossati durante eventi speciali, alcuni dei quali anche visibilmente usati. I prezzi non erano esattamente abbordabili: una gonna scozzese di Vivienne Westwood costava 450 dollari, mentre un cappotto in montone di Hermès quasi duemila euro.
Anche eBay viene utilizzato dai famosi per fare aste, in buona parte benefiche (anche se spesso hanno anche scopi pubblicitari) come quella organizzata da British Vogue lo scorso novembre che metteva in vendita oggetti, abiti e accessori di personaggi celebri come Alexa Chung, ex modella e presentatrice, e Jourdan Dunn, ex modella. A gennaio Mark Knopfler, il cantante dei Dire Straits, ha messo invece all’asta la sua collezione di chitarre e amplificatori, per un totale di 122 lotti gestiti dalla casa d’aste Christie’s. La vendita ha raccolto oltre 8,8 milioni di sterline e Knopfler ha detto che il 25 per cento di questi sarebbe stato donato in beneficenza.
Oltre alle aste occasionali, ci sono celebrità che vendono i propri vestiti continuamente su piattaforme come Depop, Vestiaire Collective e Vinted. Spesso i personaggi famosi o pseudo famosi che ci si iscrivono per vendere ma anche per fare acquisti usano degli pseudonimi per evitare che si sappia il loro indirizzo e in generale per evitare visibilità, rinunciando di fatto al valore aggiunto che i loro vestiti avrebbero se si sapesse che sono loro. In altri casi gli account sono pubblici. Per tutelarsi da critiche e per andare incontro ai propri fan comunque la maggior parte di questi capi sono venduti a prezzi bassi. Si tratta in certi casi di abiti indossati durante concerti o video musicali, in altri di vestiti da tutti i giorni che anche se vecchi o rovinati acquistano valore perché appartenuti a loro.
Per il lancio del suo album Sour (del 2021) la cantante statunitense Olivia Rodrigo ha messo in vendita su Depop molti dei capi usati per i video delle canzoni, nella maggior parte dei casi a meno di 100 dollari. Ma sulla piattaforma ci sono anche la cantante Madison Beer, che ha messo in vendita molti vestiti personali e Dita Von Teese, famosa ballerina di burlesque. Uno dei problemi di queste piattaforme però è che a volte ci si imbatte in account falsi che non sono davvero riconducibili ai personaggi di cui prendono il nome. Per questo di solito i personaggi famosi linkano nel proprio profilo Instagram o TikTok il proprio account di Depop, eBay o Vinted e avvisano quando caricano nuovi capi. Un altro modo per riconoscere i profili ufficiali sulle piattaforme di compravendita è se sono particolarmente curati, visto che in generale le foto su queste piattaforme non lo sono.
Per esempio, qualche settimana fa l’influencer italiana da quasi un milione di follower Giulia Valentina ha messo in vendita sul suo profilo Vinted una serie di capi che non usava più e lo ha fatto organizzando un servizio fotografico apposta, corredando ogni immagine con descrizioni particolari, che simulavano un diario personale. Tra le influencer più o meno seguite vendere i vestiti che non vogliono più o che hanno ricevuto in regalo dai marchi è un’abitudine ormai diffusa e una fonte di guadagno secondaria ma non trascurabile.
@giuliavalentina05Selling the clothes to pay for the photoshoot♬ original sound – Giulia Valentina