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  • Martedì 13 agosto 2024

Wizz Air offrirà un abbonamento annuale ai propri voli

È la prima compagnia a offrire un servizio del genere in Europa: costerà circa 600 euro, più una integrazione a ogni viaggio

(AP Photo/Patrick Castillo, Emarat Al Youm)
(AP Photo/Patrick Castillo, Emarat Al Youm)
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Martedì 13 agosto la compagnia aerea ungherese low cost Wizz Air ha presentato un abbonamento che permetterà a chi lo sottoscrive di viaggiare liberamente per un anno, anche se è prevista una integrazione per ciascun viaggio. Wizz Air è la prima compagnia che propone un’iniziativa del genere in Europa, che in realtà si ipotizzava da diversi anni.

L’abbonamento si chiama “All You Can Fly” e ha un nome e una formula che ricorda quella dei ristoranti in cui si può mangiare tutto ciò che si riesce e si vuole. Il sito della compagnia lo promuove parlando di «avventure illimitate ogni anno» sulle rotte della compagnia, che comprendono circa 200 destinazioni in decine di paesi.

Una volta registrati al sito bisogna selezionare un aeroporto fra quelli in cui è presente Wizz Air, che diventerà quello di riferimento. L’abbonamento costa 599 euro, a cui vanno aggiunti 9,99 euro per ciascun viaggio. Si potranno prenotare da lì voli di sola andata oppure andata e ritorno per le tratte disponibili, come si farebbe normalmente: eventuali servizi come il trasporto del bagaglio da stiva o la priorità d’imbarco andranno comunque pagati a parte. Dopo il primo anno l’abbonamento si rinnova in automatico, salvo che si decida di disdirlo.

Dalla mattina di martedì alle 23:59 di giovedì 15 agosto l’abbonamento si può acquistare al prezzo di lancio di 499 euro, mentre l’eventuale rinnovo costerà 599. Si potranno prenotare voli a partire dal 25 settembre in avanti: l’estate in corso, quindi, non è compresa nell’offerta. Mercoledì per alcune ore non è stato possibile acquistare l’abbonamento All You Can Fly sul sito di Wizz Air. Alcune persone sui social network hanno ipotizzato che la compagnia aerea avesse ritirato l’offerta: il Post ha chiesto chiarimenti all’ufficio stampa della compagnia, che ha smentito la notizia. L’offerta è ancora attiva, e a loro dire il sito ha avuto soltanto dei problemi tecnici.

Wizz Air dice che l’iniziativa è rivolta in particolare ai cosiddetti “frequent flyer”, cioè le persone che hanno la necessità di viaggiare molto spesso in aereo, così come a «viaggiatori avventurosi e nomadi digitali», ovvero quelle persone che lavorano completamente da remoto, spesso approfittandone per vivere per vari mesi all’anno all’estero, o per spostarsi spesso. Per valutare l’effettiva convenienza dell’abbonamento comunque bisogna tenere in considerazione altri fattori, tra cui appunto la tariffa aggiuntiva per ciascuna prenotazione.

Nell’abbonamento è incluso solo un bagaglio a mano di dimensioni massime 40 x 30 x 20 centimetri – quelle di uno zaino di medie dimensioni, insomma – mentre gli altri vanno pagati a parte. In base all’offerta si possono prenotare voli nei tre giorni precedenti alla partenza, per un massimo di tre prenotazioni in un giorno (anche se sul sito dedicato in inglese c’è scritto che si possono prenotare fino a 72 ore prima della partenza). Una volta effettuata, inoltre, la prenotazione non può essere modificata, e se è necessario farlo bisognerà acquistare un nuovo biglietto. Stessa cosa in caso di necessità di cancellazione: il sito di Wizz Air spiega che se si perdono tre voli o non ci si presenta la compagnia «si riserva il diritto di rescindere l’abbonamento con effetto immediato e senza possibilità di rimborso».

Per quanto riguarda l’Italia, sulla pagina Instagram della compagnia viene specificato che i voli interni sono esclusi dalla promozione (qui comunque c’è un breve elenco delle domande più frequenti in italiano, qui in inglese).

– Leggi anche: Perché ci sono così tanti voli in ritardo

Wizz Air ha previsto di mettere a disposizione «un totale di 10.000 abbonamenti», si legge sempre sul sito, ma non è chiaro se ne metterà in vendita degli altri qualora andassero esauriti.

Alcuni utenti hanno segnalato che il sito risulta irraggiungibile da ore, mentre altri si sono lamentati che i voli della compagnia subiscono già oggi ritardi e cancellazioni, e ipotizzano che con questa novità potrebbero esserci ancora più problemi di overbooking: la pratica con cui le compagnie aeree vendono più biglietti dei posti che hanno a disposizione, per massimizzare i loro ricavi, contando sul fatto che alcuni passeggeri rinunceranno all’ultimo minuto.

Più in generale, pagare una cifra annuale per viaggiare in aereo nella convinzione di risparmiare dei soldi può appunto comportare il rischio di prenotare a vuoto oppure di finire a fare più viaggi in aereo di quelli necessari: magari prediligendoli a spostamenti con un impatto ambientale enormemente più basso, per esempio in treno.

Da qualche anno nei paesi occidentali si è diffusa l’espressione “flight shame” per indicare lo stigma sociale associato al prendere l’aereo, proprio a causa del suo impatto ambientale. È un fenomeno le cui proporzioni sono difficili da valutare, ma che sembra in crescita vista la sempre maggiore attenzione alle cause ecologiste. I viaggi aerei causano circa il 2,5 per cento delle emissioni di gas serra prodotte dalle attività umane, una quantità contenuta se confrontata con il traffico su gomma, che ne causa il 15 per cento. Il problema principale, se si considera l’evoluzione del fenomeno nel breve e medio periodo, è che le persone che prendono gli aerei stanno aumentando.

L’esistenza di una certa ostilità sociale verso i voli è confermata dalle iniziative delle compagnie aeree stesse, che da tempo stanno provando a mostrarsi sensibili sul tema dell’impatto ambientale degli aerei di linea, impegnandosi in varie iniziative per compensare le proprie emissioni di gas serra. Ciononostante in realtà possono farci ben poco: l’unica soluzione per ridurre le emissioni, secondo gli esperti, sarebbe semplicemente volare di meno.

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