In Ucraina un viceministro dell’Energia è stato arrestato per corruzione

Un'operaia nella miniera di Pavlohrad, in Ucraina (EPA/Maria Senovilla via ANSA)
Un'operaia nella miniera di Pavlohrad, in Ucraina (EPA/Maria Senovilla via ANSA)

Lunedì la polizia ucraina ha arrestato un viceministro dell’Energia e altre tre persone con l’accusa di corruzione. I quattro sarebbero stati colti in flagrante mentre ricevevano una tangente dell’equivalente di oltre 450mila euro. Negli ultimi anni l’Ucraina ha rafforzato i suoi sforzi per contrastare la corruzione nel paese, anche per uniformarsi agli standard richiesti per l’accesso all’Unione Europea. La tangente sarebbe servita a facilitare l’autorizzazione del trasferimento di alcune attrezzature molto preziose da una miniera di carbone della regione di Donetsk, nell’Ucraina sud-orientale molto vicino al fronte dell’invasione russa, a un bacino carbonifero nell’Ucraina occidentale.

Il nome del viceministro coinvolto non è stato reso noto, ma poco dopo la notizia il governo ucraino ha detto di aver sollevato dall’incarico il vice ministro Oleksandr Kheilo. Uno dei sospettati è un funzionario pubblico che lavora per la miniera, che è di proprietà dello Stato, e gli altri due avrebbero fatto da intermediari. Il titolare del ministero all’Energia, German Galushchenko, ha collaborato alle indagini e, non appena concluse, ha chiesto al governo di sollevare dall’incarico il viceministro.

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