Ma quindi, questa Roncadelle?

Tre vincitori di medaglie d’oro alle Olimpiadi sono cresciuti in questo comune in provincia di Brescia, con meno di 10mila abitanti: una cosa mai vista

di Marta Impedovo

Roncadelle, 12 agosto (il Post)
Roncadelle, 12 agosto (il Post)
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Quando dall’autostrada si arriva a Roncadelle, un piccolo comune in provincia di Brescia, compare un cartello con la scritta “Centro sportivo comunale”, una freccia e un simbolino coi cinque cerchi colorati delle Olimpiadi. Lo stesso simbolo si trova anche, molto più grande, su una delle facciate del grande centro sportivo comunale. I cerchi erano stati disegnati senza una particolare ragione negli anni Ottanta, ma negli ultimi giorni hanno improvvisamente acquisito un senso nuovo visto che tra gli atleti italiani premiati con una medaglia d’oro a queste Olimpiadi ben tre vengono da Roncadelle.

È un numero piuttosto incredibile per un paese di appena 9mila abitanti: come è stato sottolineato dai media locali e nazionali, sono quante le medaglie d’oro vinte dal Brasile o quelle complessive di molti paesi, dall’Indonesia alla Slovenia.

In paese si è cominciato a festeggiare il primo di agosto, quando la judoka Alice Bellandi (25 anni) e il canoista Giovanni De Gennaro (32) hanno vinto l’oro a distanza di venti minuti l’una dall’altro. Domenica, l’ultimo giorno di gare, è arrivata anche la medaglia di Anna Danesi (28), capitana della nazionale femminile di pallavolo, anche lei come gli altri due atleti cresciuta a Roncadelle. Tra chi commenta la notizia al bar, il lunedì dopo la fine dei Giochi, c’è chi afferma con soddisfazione che finalmente, quando andrà in vacanza, non dovrà più dire che viene dalla provincia di Brescia perché «ora Roncadelle la conoscono tutti».

Roncadelle è un piccolo comune a sud ovest di Brescia dove vivono poco più di 9mila abitanti. Lunedì 12 agosto, in centro, c’erano più giornalisti che residenti, anche se quando De Gennaro è tornato a casa da Parigi domenica sera una piccola folla, di cui faceva parte anche il sindaco Roberto Groppelli, l’ha accolto e festeggiato rumorosamente per strada fino a tarda notte. De Gennaro è nato e vive a Roncadelle e ha cominciato a fare canoa da bambino, insieme al fratello Riccardo che è tra le altre cose sposato con Stefanie Horn, anche lei canoista e anche lei alle Olimpiadi quest’anno.

È l’unico dei tre atleti a essere tornato a casa da Parigi: Alice Bellandi è partita direttamente per le vacanze e per quel che se ne sa anche Anna Danesi potrebbe fare lo stesso. Groppelli assicura comunque che organizzerà per loro una grande festa a settembre.

Il successo sportivo di Roncadelle era già eccezionale prima che i tre atleti vincessero i rispettivi ori, solo per il fatto che provenissero così numerosi da un posto così piccolo. Il comune aveva organizzato un evento con Danesi e De Gennaro, e distribuito magliette con la scritta “From Roncadelle… To Paris”. La sera del 3 agosto, dopo le prime due vittorie, all’anfiteatro cittadino è stata organizzata una festa intitolata “Roncad’oro”, dedicata a rivivere «i momenti più emozionanti del percorso olimpico» di De Gennaro e Bellandi. Con la vittoria della nazionale di pallavolo, quello di Roncadelle è diventato definitivamente un caso senza precedenti.

Giornali e televisioni hanno accennato in questi giorni all’«aria di Roncadelle» come a una sorta di “elisir” miracoloso, che ovviamente non esiste. Il sindaco ha detto che questo eccezionale risultato si spiega in modo molto più logico col fatto che il comune ha sempre investito nei suoi impianti sportivi, e soprattutto con un bel po’ di fortuna.

Il centro sportivo comunale di Roncadelle (CSCR) è effettivamente un polo enorme: attrae centinaia di giovani dai comuni circostanti e ospita gli allenamenti di 14 sport diversi, dal basket al karate e al rugby, passando ovviamente per la pallavolo e il judo. Sia Danesi che Bellandi hanno cominciato da bambine, la prima a cinque anni seguendo la sorella, la seconda a tre. Il centro sportivo esiste dagli anni Ottanta e nel corso delle ultime due amministrazioni, di centro sinistra, è stato ristrutturato con grossi finanziamenti europei. Danesi ha giocato spesso nel palazzetto di Roncadelle e insieme a De Gennaro l’ha inaugurato dopo i lavori.

Il Centro sportivo comunale di Roncadelle (il Post)

Bellandi invece non si è mai allenata lì: ha cominciato dalla palestra della scuola elementare e media del paese prima di andare ad allenarsi più seriamente a Brescia. Lo stesso vale per De Gennaro, visto che di strutture dedicate alla canoa a Roncadelle non ce ne sono. De Gennaro ha inoltre raccontato in molte occasioni di aver cominciato a praticare questo sport perché incoraggiato da un vicino di casa che faceva l’allenatore e che aveva cominciato a portare lui e il fratello ad allenarsi fuori città.

I cinque cerchi enormi sulla facciata del centro sportivo comunale risalgono alla costruzione del palazzetto ma sono stati ridipinti in occasione della ristrutturazione del centro. «È una casualità: era un modo per dire che il centro racchiude tantissime discipline, i cerchi olimpici erano un modo per omaggiare lo sport in generale», spiega l’assessore allo Sport Pierluigi Marchina. CSCR è anche il nome dell’ente preposto dal comune a gestire il centro e altre sedi sportive della zona, dalle palestre dell’istituto comprensivo di Roncadelle ai due campi di calcio, dal bocciodromo al centro di pesca sportiva.

I tesserati, contando anche allenatori, dirigenti e anziani che vanno a fare ginnastica, sono attualmente circa 1.250: un numero notevole per un comune di 9.200 abitanti.

Il bar del Centro sportivo comunale il 12 agosto, giorno di chiusura (il Post)

Secondo Marchina «già negli anni ’80, quando si è pensato di creare il centro sportivo comunale di Roncadelle, c’era l’idea di fare qualcosa di importante per lo sport, di valorizzare le diverse discipline e far vedere che c’era un’attenzione particolare. Questa attenzione si è mantenuta attraverso le amministrazioni». Sul futuro Marchina dice che «negli ultimi anni abbiamo partecipato a diversi bandi della Regione, della Provincia, del PNRR senza che ne venisse fuori niente» e che «se insieme alle medaglie d’oro dovessero arrivare anche finanziamenti esterni ben venga, di progetti ne abbiamo eccome».

Tra le cose che l’amministrazione attende di ristrutturare ci sono per esempio i due campi di calcio, gli spogliatoi e altre parti del centro comunale, che essendo molto grande ha bisogno di continui interventi. Tra le altre cose in programma, ha raccontato il sindaco, c’è anche un murale dedicato ai tre atleti di Parigi: «qualcuno proponeva un mostro a tre teste, ora vediamo».

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