Hamas dice di aver ucciso uno degli ostaggi israeliani in sua custodia

Una manifestazione a sostegno delle persone tenute in ostaggio da Hamas a Tel Aviv, il 10 agosto (AP Photo/Mahmoud Illean)
Una manifestazione a sostegno delle persone tenute in ostaggio da Hamas a Tel Aviv, il 10 agosto (AP Photo/Mahmoud Illean)

Lunedì Abu Obeida, portavoce delle brigate al Qassam, l’ala armata di Hamas, ha detto che «in due distinti incidenti» dei loro militanti hanno sparato a degli ostaggi in loro custodia: in un caso sarebbe stato ucciso un uomo, nell’altro sarebbero state ferite due donne in modo grave. Obeida non ha detto quando e dove sarebbe stato ucciso l’ostaggio né di chi si tratta, ma ha detto che Hamas sta svolgendo un’indagine interna per capire le dinamiche della sparatoria. L’esercito israeliano ha detto che per ora non è in possesso di alcun tipo di informazione che confermi o smentisca il comunicato di Obeida.

È la prima volta che Hamas dice di aver ucciso un ostaggio in sua custodia: finora ha attribuito la causa della morte dei propri prigionieri nella Striscia di Gaza ai bombardamenti israeliani, che molto spesso colpiscono edifici in cui l’esercito israeliano sospetta siano in corso operazioni di Hamas. Delle 251 persone prese in ostaggio durante l’attacco del 7 ottobre contro Israele, ce ne sono 111 che si trovano ancora nella Striscia di Gaza: l’esercito israeliano sostiene però che di questi in realtà almeno 39 siano morti. Secondo i dati condivisi dal ministero della salute della Striscia di Gaza, controllato da Hamas, dall’inizio dell’attuale guerra lo scorso ottobre nella Striscia sarebbero stati uccisi più di 39mila palestinesi.