Il grosso incendio a nord-est di Atene
Si è propagato a causa dei venti forti e ha raggiunto la periferia della città: una persona è morta e migliaia sono state evacuate
Durante la giornata di lunedì il grosso incendio che domenica pomeriggio si era sviluppato a nord-est di Atene ha raggiunto la periferia nord della capitale greca dove una persona, hanno detto i vigili del fuoco, è morta: il corpo è stato trovato in un edificio bruciato di Vrilissia, a circa 14 chilometri dal centro di Atene. Le autorità locali hanno ordinato l’evacuazione di almeno tre ospedali e delle migliaia di persone che abitano in una decina di comuni e località a nord-est della città, nonché di diverse zone della sua periferia. Il ministro greco per la Crisi climatica e la protezione civile, Vassilis Kikilias, ha detto che nelle operazioni di emergenza sono impegnati più di 670 vigili del fuoco e 27 squadre forestali con oltre 180 mezzi di terra, 17 canadair e 15 elicotteri.
Sono anche stati mobilitati due canadair dall’Italia, un elicottero e 55 camion di aiuti dalla Francia e squadre antincendio di terra dalla Repubblica Ceca, dalla Romania e dalla Francia nell’ambito del meccanismo di protezione civile dell’Unione Europea. Nei prossimi giorni arriveranno aiuti anche da Cipro, Turchia e Spagna.
L’incendio si era sviluppato domenica attorno alle 15 a Varnava, che si trova circa 35 chilometri a nord-est di Atene. Tra domenica e lunedì a causa dei venti forti si è esteso verso sud, propagandosi su diversi fronti e coinvolgendo tra le altre Grammatico, Maratona e la zona del monte Pentelico, più vicino ad Atene: nel comune di Penteli sono stati fatti evacuare almeno tre ospedali. Le fiamme hanno già bruciato una superficie di circa 100 chilometri quadrati, grande cioè come circa 15mila campi da calcio. In alcune parti di Atene il cielo è stato offuscato dal fumo e dalla cenere per ore. A Vrilissia, a nord di Atene, le fiamme hanno raggiunto una piccola fabbrica di prodotti chimici, provocando varie esplosioni e bruciando almeno dieci case vicine.
Lunedì le fiamme stavano bruciando in quaranta punti diversi: hanno distrutto alberi, automobili ed edifici e tra le altre cose hanno raggiunto il cortile davanti all’Osservatorio nazionale di Atene, che si trova proprio a Penteli.
Una delle principali difficoltà nella gestione dell’incendio è che i venti cambiano spesso direzione, con il risultato che anche le fiamme si stanno propagando in più versi, ha detto alla tv nazionale ERT il ricercatore dell’Osservatorio nazionale di Atene Theodore Giannaros. In numerose aree del paese, comprese l’Attica e la regione del Peloponneso, sarà in vigore un’allerta per il rischio di altri incendi almeno fino a giovedì. Nel frattempo sono stati danneggiati numerosi edifici e sono state segnalate interruzioni nel servizio elettrico sia in alcune delle località evacuate che ad Atene, dove i semafori sono fuori uso.
(La mappa della zona interessata dall’incendio fotografata da Copernicus, il programma di collaborazione scientifica dell’Unione Europea che si occupa di osservazione della Terra)
Le persone che vivono nell’area erano state allertate tramite sms e invitate a lasciare la zona già domenica sera, ma uno dei volontari impegnati nelle operazioni di soccorso, Nikos Barlayiannis, ha detto alla tv greca Alpha che non tutte stanno rispettando l’ordine. La polizia greca ha fatto sapere di aver soccorso circa 250 residenti in pericolo; alcuni di loro hanno trascorso la notte tra domenica e lunedì in alloggi messi a disposizione dalle autorità locali, ma non è chiaro quanti.
Il presidente della federazione nazionale dei vigili del fuoco, Nikos Lavranos, ha descritto la situazione come «preoccupante». Lunedì mattina il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis ha fatto visita al centro operativo dei vigili del fuoco.
Diversi giornali locali e internazionali hanno paragonato la situazione alla serie di gravi incendi che nel 2018 si sviluppò attorno ad Atene e in particolare quelli di Mati, una località costiera una ventina di chilometri a nord-est della città, che provocarono la morte di 104 persone. Gli incendi estivi sono comuni sia in Grecia che nel resto del bacino del Mediterraneo, dove secondo gli scienziati adesso sono favoriti dalle temperature sopra la norma e dai lunghi periodi di siccità che hanno cominciato a essere più frequenti a causa del cambiamento climatico.
(Vigili del fuoco al lavoro per spegnere una casa incendiata a Penteli)
Giugno e luglio sono stati i mesi più caldi di sempre per la Grecia, dove tra il 2023 e il 2024 era peraltro stato registrato l’inverno più caldo della storia del paese, e in questi giorni ci sono venti forti e temperature attorno ai 40 °C. «Ci attendiamo una settimana molto difficile», ha commentato Kostas Lagouvardos, dirigente dell’Osservatorio Nazionale di Atene.
(La nuvola di fumo e cenere vista da un aereo in decollo all’aeroporto internazionale di Atene)