Il comitato elettorale di Donald Trump ha detto di aver subìto un attacco informatico
Il team che segue la campagna elettorale di Donald Trump ha detto di aver subìto un attacco informatico da parte dell’Iran dopo che, a fine luglio, una fonte anonima aveva inviato al sito di notizie Politico alcuni documenti riservati. I documenti sarebbero stati ottenuti dagli hacker tramite phishing: una truffa che consiste nell’inviare mail con dei link che, se cliccati, permettono di accedere in modo illecito al dispositivo del destinatario o ad alcuni dati sensibili contenuti al suo interno.
Dalla campagna non hanno fornito prove sul legame tra i documenti trapelati e il regime iraniano, ma hanno usato come appoggio per le proprie accuse un report, pubblicato giovedì scorso, in cui l’azienda tecnologica Microsoft imputava all’Iran di aver portato avanti diverse attività online per influenzare il risultato della campagna elettorale per le elezioni presidenziali statunitensi del prossimo 5 novembre. Non si conosce l’identità della persona che sarebbe cascata nell’inganno via mail.
Tra i documenti che sono stati ottenuti tramite l’attacco informatico, e che poi sono stati inviati a Politico dalla fonte anonima, c’è anche un dossier di 271 pagine preparato a febbraio su J.D. Vance, che poi è diventato il candidato alla vicepresidenza per i Repubblicani. Politico non è riuscito a verificare in modo indipendente chi fosse la fonte anonima, che si presentava come “Robert”, o che scopi avesse.