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  • Sabato 10 agosto 2024

Cosa sappiamo sull’aereo che è precipitato in Brasile

Si è schiantato venerdì pomeriggio nello stato di San Paolo e tutte le 62 persone che erano a bordo sono morte: sulle cause ci sono solo alcune ipotesi

Alcuni detriti dell'aereo che si è schiantato venerdì 9 agosto nei pressi di San Paolo, Brasile (AP Photo/Andre Penner)
Alcuni detriti dell'aereo che si è schiantato venerdì 9 agosto nei pressi di San Paolo, Brasile (AP Photo/Andre Penner)
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Venerdì un aereo della compagnia brasiliana Voepass è precipitato e si è schiantato in una zona residenziale della città di Vinhedo, nello stato brasiliano di San Paolo. Nell’incidente sono morte tutte le 62 persone che erano a bordo, di cui 58 passeggeri e 4 membri dell’equipaggio. Nello schianto l’aereo ha colpito un edificio residenziale e danneggiato un appartamento, ma non ci sono feriti tra i residenti della cittadina. Sabato le autorità brasiliane hanno iniziato a recuperare i corpi delle vittime.

L’aereo aveva lasciato la città di Cascavel, nello stato di Paraná, alle 11:56 (le 16:56 in Italia) ed era diretto verso Guarulhos, nello stato di San Paolo dove poi è precipitato. L’aeronautica militare, che sta conducendo le indagini, ha detto che l’ultimo contatto con la torre di controllo di San Paolo è avvenuto alle 13:22 (le 18:22 in Italia).

Secondo il servizio di monitoraggio del traffico aereo Flightradar24, in quel momento l’aereo si trovava a un’altitudine di circa 5.200 metri. Improvvisamente è precipitato di circa 80 metri in dieci secondi. Dopo una breve risalita di poco più di 100 metri ha perso nuovamente quota e nel giro di un minuto si è schiantato al suolo. L’aeronautica militare ha detto che, prima di quel momento, il pilota non aveva comunicato anomalie, guasti o condizioni meteorologiche avverse.

In alcuni video condivisi sui social network e pubblicati dai giornali locali si vede l’aereo che precipita lentamente e con una traiettoria a spirale, in altri un’alta colonna di fumo visibile da lontano.

Non si conoscono ancora le cause dell’incidente. L’ipotesi di cui si sta parlando di più riguarda la presenza di ghiaccio sulla superficie dell’aereo: il ghiaccio si può formare quando la temperatura in quota è molto bassa e l’aria molto umida, e nella zona dell’incidente c’era un’alta probabilità che si formasse del ghiaccio secondo la compagnia aerea. La presenza di ghiaccio, specialmente sulle ali, è molto pericolosa perché può aumentare il peso dell’aereo, modificarne l’aerodinamicità e ridurne la portanza, cioè la forza che permette di rimanere in volo. Per questo motivo, la maggior parte degli aerei (e anche quello che è precipitato) è dotata di un apposito sistema anti-ghiaccio.

L’aeronautica militare però ha specificato che è ancora troppo presto però per dare per certa questa ipotesi. Voepass ha fatto sapere che l’aereo era stato sottoposto alla regolare manutenzione il giorno prima dell’incidente e che tutto, compreso il sistema antighiaccio, risultava perfettamente funzionante. Ha anche aggiunto che il personale di bordo era esperto e addestrato: sia il pilota che il copilota avevano accumulato più di 5mila ore di volo nel corso della loro carriera.

Per riuscire a ricostruire con maggiore certezza la dinamica dell’incidente bisognerà attendere l’analisi delle scatole nere, i dispositivi elettronici che registrano tutte le principali informazioni sul volo (come la velocità, l’altitudine o le prestazioni dei motori) e le conversazioni in cabina di pilotaggio. La compagnia ha fatto sapere che a bordo dell’aereo ne erano presenti due, come da prassi, ma che potrebbero essere state danneggiate nell’incidente.

– Leggi anche: Che cos’è la scatola nera

Nel frattempo sul luogo dell’incidente medici e soccorritori stanno recuperando i corpi delle vittime, che verranno portati all’Istituto di medicina legale per l’identificazione e altre indagini. A causa dell’incendio che è divampato in seguito all’impatto, identificare i corpi è complicato: per questo ai familiari delle vittime è stato chiesto di portare qualsiasi documentazione medica che possa aiutare il riconoscimento, come per esempio radiografie o panoramiche dentali. La compagnia aerea ha detto che tutti i passeggeri avevano documenti brasiliani, ma non sappiamo se alcuni di loro avessero una doppia cittadinanza.

L’aereo era stato costruito nel 2010. Era un ATR 72, di produzione del consorzio italofrancese ATR, fondato nel 1981 e composto dalla francese Aérospatiale (che oggi fa parte dell’Airbus Group) e da Aeritalia (oggi Leonardo). Questo modello di aerei è stato coinvolto in 15 incidenti mortali dal 1987 a oggi. Alcuni di questi sono avvenuti in Italia: in Lombardia, nel 1987, quando un aereo che viaggiava verso Colonia, in Germania, si è schiantato contro una montagna 15 minuti dopo il decollo; a Firenze, nel 1997, in cui morì il comandante perché l’aereo uscì dalla pista di atterraggio, e a Palermo, nel 2005, quando l’esaurimento anticipato di carburante causò lo schianto dell’aereo e la morte di 16 persone, tra cui due membri dell’equipaggio. Un altro incidente, invece, avvenne in Indiana, negli Stati Uniti, nel 1994: in quel caso una commissione federale stabilì che il produttore non aveva adeguatamente informato la compagnia aerea e le altre parti in causa sulla vulnerabilità al ghiaccio dell’aereo in particolari condizioni meteo. Morirono 68 persone.

Quello che è avvenuto venerdì è il peggiore incidente aereo in Brasile dal 2007, quando un aereo della compagnia TAM Express si schiantò contro un hangar dell’aeroporto Congonhas di San Paolo: morirono 199 persone.