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  • Venerdì 9 agosto 2024

La maratona olimpica più dura di sempre

A Parigi il percorso non passerà mai dallo stesso punto, avrà un dislivello ben peggiore del solito ed è stato definito «spietato»

(AP Photo/Thibault Camus)
(AP Photo/Thibault Camus)
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Alle Olimpiadi di Parigi 2024 la maratona, la gara più olimpica di tutte, avrà diverse peculiarità. Sarà su un percorso in cui atleti e atlete non passeranno mai due volte dallo stesso punto (spesso, soprattutto alle Olimpiadi, c’è invece un circuito da percorrere più volte), avrà 436 metri di dislivello positivo (cosa che la renderà ben più dura, in termini di pendenze, rispetto alle altre maratone olimpiche) e a svolgersi domenica – nell’ultimo giorno di gare, prima della cerimonia di chiusura – sarà la maratona femminile (di solito invece chiudeva quella maschile).

In più, oltre a queste due maratone olimpiche per la prima volta nella storia ce ne sarà una terza. Sabato sera si terrà infatti la Marathon Pour Tous, una maratona per atleti e atlete amatoriali; persone normali che ci impiegheranno tre, quattro, cinque o sei ore e tra la sera e la notte tra la maratona olimpica maschile e quella femminile potranno correre su quello stesso identico percorso.

Come è per ogni maratona – in quella che però è una distanza ufficialmente codificata solo dal 1921 – anche la maratona di Parigi sarà lunga 42 chilometri e 195 metri. Partirà in pieno centro dall’Hôtel de Ville (il municipio) e attraverserà nove arrondissement verso sud-ovest fino a Versailles, per poi risalire e arrivare fino alla Tour Eiffel e da lì andare verso l’Esplanade des Invalides, davanti alla cappella con la tomba di Napoleone Bonaparte. Il percorso – ben diverso da quello dell’annuale maratona di Parigi – vuole celebrare la Marche des femmes sur Versailles, una marcia femminile organizzata il 5 ottobre 1789, un paio di mesi dopo la Presa della Bastiglia.

L’ultima maratona di Parigi, ad aprile del 2024 (AP Photo/Lewis Joly)

I primi 15 chilometri saranno perlopiù pianeggianti, ma dal 15° al 32° ci sarà la parte altimetricamente più complicata, dove è concentrata la maggior parte del dislivello. In diverse analisi e presentazioni del percorso, come quelle pubblicate da L’Équipe e da Runner’s World, la maratona olimpica di Parigi è stata presentata come «la più difficile di sempre», con un percorso che la farà sembrare ancora più lunga di quello che è, come qualcosa di «infernale». Il maratoneta australiano Pat Tiernan ha detto che è «un percorso spietato», dove «qualcuno addirittura camminerà».

Altre maratone hanno dislivelli simili, per esempio quella di New York, ma raramente era successo a una maratona olimpica, di certo non negli ultimi decenni. La differenza è che a New York il dislivello è più distribuito, mentre a Parigi sarà tutto concentrato in pochi chilometri, quelli che precedono gli ultimi, dove aumentano le possibilità di andare in crisi.

Quasi tutto il dislivello sarà in due salite: la prima, più costante, è lunga circa 5 chilometri; la seconda, con pendenze vicine al 13 per cento, sembra più adatta al ciclismo che alla maratona. A Boston, in Massachusetts, in un’altra maratona celebre per il suo dislivello, le salite sono più brevi, e mai così ripide: la cosiddetta Heartbreak Hill, la “collina spaccacuore”, è lunga 600 metri con una pendenza media vicina al 4 per cento.

E poi, come sa bene chiunque corra, se una piccola e breve discesa può essere piacevole, quelle più lunghe diventano presto problematiche, perché comportano più pressione su certe articolazioni e l’utilizzo di altri muscoli rispetto alla corsa in piano. In questo modo anche le discese successive alle salite (specialmente la seconda, a sua volta con pendenze al 13,5 per cento) potranno fare tanto male quanto le salite ed essere altrettanto decisive, specie ai ritmi di corsa di una maratona olimpica.

Inoltre, in una maratona non su percorso a circuito, quindi senza chiari punti di riferimento per gli atleti, sarà difficile trovare e impostare un ritmo costante. Il preparatore francese Jean-Claude Vollmer ha detto «le maratone sono sempre un viaggio mentale, oltre che fisico; a Parigi lo sarà più che mai. Non si potrà usare l’approccio comune secondo cui ‘il difficile inizia al 35° chilometro’, perché già al 35° sarà durissima».

«È un percorso» ha scritto Runner’s World «che in certi momenti farà quasi apparire umani i più veloci maratoneti al mondo», che corrono maratone a un passo inferiore ai 3 minuti al chilometro, a una velocità di oltre 20 chilometri all’ora.

A proposito di migliori maratoneti al mondo: il principale favorito per la gara maschile (che partirà sabato alle 8) è il 39enne keniano Eliud Kipchoge, vincitore delle ultime due maratone olimpiche e della maggior parte delle maratone a cui ha partecipato negli ultimi dieci anni, oltre che unico uomo al mondo a correre una maratona in meno di due ore (seppur in condizioni molto particolari che non hanno reso quel tempo omologabile). Dovesse vincere a Parigi, Kipchoge sarebbe il primo nella storia a vincere tre ori olimpici consecutivi nella maratona. Il principale avversario di Kipchoge sarà probabilmente il 42enne etiope Kenenisa Bekele. I due, tra l’altro, si incrociarono in gara oltre vent’anni fa, ai Mondiali di atletica del 2003, nei 5.000 metri piani, proprio a Parigi. Allora vinse il 18enne Kipchoge e Bekele fu terzo. A questa maratona olimpica mancherà però il keniano Kelvin Kiptum, che nel 2023 a Chicago corse una maratona – ufficiale e omologata – in 2 ore e 35 secondi, il record mondiale: a febbraio Kiptum è morto, a 24 anni, in un incidente stradale in Kenya.

Nella maratona olimpica femminile di domenica la grande favorita è l’etiope Tigist Assefa, che nel 2023 fece il nuovo record mondiale della maratona femminile (2 ore, 11 minuti e 53 secondi) migliorando di oltre due minuti il precedente record: c’entrano in parte le scarpe che usò, ma è pur vero che le usano anche tutte le altre, senza riuscire a battere record.

E poi, tra le due maratone olimpiche – che sono prove che, ancor più del solito, potrebbero aprirsi a esiti imprevisti – ci sarà la Marathon Pour Tous, e anche una corsa di 10 chilometri aperta ad altre decine di migliaia di partecipanti (i “pettorali” sono stati assegnati per estrazione tra chi rispondeva a determinate caratteristiche). Gli ultimi, tra i partecipanti alla maratona per tutti con partenza nella sera di sabato, arriveranno intorno alle 4:30 del mattino; dopodiché – in una ennesima grande sfida logistica di queste Olimpiadi – inizieranno i preparativi per la maratona femminile.