Un ragazzo palestinese lascia Khan Yunis per l'avviso di evacuazione diffuso da Israele (AP Photo/Abdel Kareem Hana)

L’esercito israeliano sta conducendo una nuova operazione di terra a Khan Yunis

E migliaia di persone palestinesi stanno lasciando la principale città del sud della Striscia di Gaza, che lo scorso inverno era stata quasi distrutta

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A Khan Yunis, la principale città del sud della Striscia di Gaza, è in corso l’evacuazione di migliaia di persone palestinesi a causa di una nuova operazione di terra dell’esercito israeliano, la terza dall’inizio dell’invasione del territorio e della guerra in corso con Hamas. La città era già stata in gran parte distrutta quest’inverno, quando le forze israeliane l’avevano occupata a lungo, colpendo anche moltissime strutture civili, tra cui i suoi ospedali. A luglio c’erano state altre operazioni di terra, in cui l’esercito israeliano aveva ucciso centinaia di palestinesi.

Le forze armate israeliane hanno confermato che da giovedì stanno avanzando con i carri armati a Khan Yunis, che è anche stata bombardata. Giovedì l’esercito di Israele aveva lanciato dei volantini ordinando alle migliaia di profughi che si erano rifugiate nella parte orientale della città di andare via, e adesso molte si stanno spostando verso Al Mawasi, lungo la costa sul Mediterraneo, che in passato era a sua volta stata attaccata in più occasioni nonostante le forze israeliane l’avessero indicata come zona sicura. Secondo alcuni giornalisti sul posto citati da Al Jazeera Al Mawasi è stata attaccata anche venerdì e sono state uccise almeno cinque persone, tra cui due bambini.

Israele sostiene che l’obiettivo della nuova operazione a Khan Yunis sia impedire ai membri delle organizzazioni militanti palestinesi di raggrupparsi in città e colpire i loro centri operativi. Spesso gli attacchi israeliani hanno riguardato strutture civili, fra cui le scuole, in cui secondo Israele si nascondono centri operativi di Hamas e altre organizzazioni radicali palestinesi. Anche venerdì l’esercito israeliano ha sostenuto di aver colpito decine di obiettivi legati a militanti di Hamas, tra cui tunnel e depositi di armi, sia a Khan Yunis che a Rafah, più a sud, vicino al confine con l’Egitto.

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