Venerdì 9 agosto ci sarà uno sciopero di due ore dei balneari

(Ansa/Ciro Fusco)
(Ansa/Ciro Fusco)

Venerdì 9 agosto ci sarà uno sciopero organizzato dalla Federazione Italiana Pubblici Esercizi, l’associazione della Confcommercio che rappresenta le imprese del turismo, e la Federazione sindacale della Confesercenti, una di quelle che rappresentano i balneari: gli stabilimenti e le attività in concessione su spiagge e aree demaniali che aderiranno alla protesta apriranno due ore dopo, non alle 7:30 del mattino, ma alle 9:30.

Lo sciopero era stato annunciato a fine luglio ed è stato organizzato contro la scadenza delle concessioni balneari, prevista per la fine del 2024, e contro la loro messa a gara. Le prime gare d’appalto dovrebbero tenersi a gennaio 2025, e alcuni enti locali e regioni, come la Toscana, hanno già iniziato a organizzarle. I balneari denunciano il fatto che manchino dei criteri nazionali sulle gare e che ogni ente locale possa dunque stabilire le regole in autonomia con conseguenti disparità di trattamento tra una località e l’altra. Inoltre, le associazioni di categoria pretendono il riconoscimento di un indennizzo economico per i concessionari uscenti. La polemica coinvolge anche il governo Meloni, che si è sempre dichiarato contrario alle gare delle concessioni balneari ma che non è riuscito a bloccarle.

Non tutte le associazioni di rappresentanza dei balneari aderiranno allo sciopero: per esempio, giovedì Assobalneari e La Base Balneare con Donnedamare, due associazioni con molti iscritti nella categoria, hanno annunciato che non lo faranno.

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