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  • Mercoledì 7 agosto 2024

È iniziata la caccia a Carles Puigdemont

L'ex presidente indipendentista catalano ha detto che sta tornando a Barcellona per presentarsi in parlamento anche se rischia l'arresto: ma nessuno sa dove si trovi

Carles Puigdemont nel luglio 2024
Carles Puigdemont nel luglio 2024 (ANSA)
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A Barcellona le forze dell’ordine, e in particolare i Mossos d’Esquadra, la polizia regionale catalana, stanno mettendo in atto grosse misure di sicurezza per impedire che domani il deputato ed ex presidente indipendentista Carles Puigdemont possa entrare di nascosto nel parlamento regionale.

Giovedì si terrà nel parlamento di Barcellona il voto di fiducia per la formazione del nuovo governo regionale. Puigdemont, che fuggì all’estero nel 2017 dopo il referendum sull’indipendenza catalana (considerato illegale dallo stato spagnolo), ha annunciato che sta tornando in Catalogna dopo otto anni di assenza, e che il suo viaggio di «ritorno dall’esilio» è già iniziato. Puigdemont, che è ricercato dalla giustizia spagnola e rischia l’arresto, intende presentarsi giovedì mattina al parlamento, dove è deputato, con l’intento implicito di impedire la nascita di un governo di centrosinistra guidato dai suoi principali rivali. La polizia, però, vorrebbe arrestarlo prima che ci riesca, e per questo sta perlustrando il palazzo del parlamento, le fogne, e perfino lo zoo nel parco adiacente.

Non è ancora chiaro come Puigdemont intenda arrivare a Barcellona. Si ritiene che lo farà via terra, dal confine con la Francia, e che con ogni probabilità farà di tutto per non farsi arrestare immediatamente e per riuscire a entrare nel palazzo del parlamento giovedì durante la seduta per il voto. È probabile che sia già in viaggio, o perfino che sia già in Catalogna: alcuni giornalisti spagnoli hanno tenuto d’occhio la sua casa in Belgio, dove vive da quando è fuggito dalla Catalogna, e hanno notato che da mercoledì mattina sembra vuota.

Teoricamente dal momento in cui dovesse entrare in Catalogna Puigdemont rischia di essere arrestato, perché è ancora ricercato per reati relativi al referendum illegale per l’indipendenza dalla Spagna. Il suo obiettivo tuttavia è cercare di arrivare a Barcellona, o meglio ancora dentro al parlamento catalano, evitando l’arresto, per creare un grosso caso politico che metta in difficoltà gli indipendentisti di centrosinistra di Esquerra Republicana (ERC), che hanno trovato un accordo di governo con il Partito Socialista catalano (Puigdemont è invece il leader di Junts, un partito indipendentista di centrodestra).

Junts e altri movimenti indipendentisti hanno annunciato che giovedì alle 9 nel passeig de Lluís Companys, cioè il grande viale davanti al parlamento, si terrà una cerimonia di «benvenuto istituzionale» per accogliere l’ex presidente catalano. L’obiettivo sembra quello di fare in modo che Puigdemont rientri a Barcellona accolto in massa dai suoi sostenitori, per creare quindi un evento pubblico estremamente seguito e atteso, che renderebbe complicato mettere in atto un arresto.

Per evitare tutto questo, e prevenire eventuali disordini, la polizia catalana ha messo in atto misure di sicurezza notevoli. Ha rafforzato la vigilanza al confine con la Francia, da cui Puigdemont dovrebbe passare (o è già passato), ma secondo i giornali spagnoli ha intenzione di concentrarsi soprattutto su Barcellona, e sul palazzo del parlamento.

Nelle giornate in cui nel parlamento di Barcellona si tengono votazioni importanti come quella di giovedì per la fiducia al nuovo governo, le misure di sicurezza sono sempre molto elevate. Il palazzo del parlamento, un elegante edificio settecentesco costruito inizialmente come arsenale e poi convertito in residenza reale, si trova all’interno del Parco della Cittadella, il principale parco pubblico del centro di Barcellona. Il parco è piuttosto grande ed è abitualmente accessibile al pubblico. Ospita tra le altre cose una scuola (che però ad agosto è chiusa) e lo zoo di Barcellona, che confina con il palazzo del parlamento su due lati.

Il palazzo del parlamento al centro del Parco della Ciutadella

Il palazzo del parlamento al centro del Parco della Ciutadella (Google Earth)

Giovedì, il giorno della votazione, lo zoo sarà chiuso e tutti gli accessi al parco saranno vietati tranne uno, dove ci sarà un controllo di polizia che consentirà l’accesso soltanto ai deputati, al personale del parlamento e ai giornalisti. Se Puigdemont dovesse presentarsi, sarà arrestato.

Da mercoledì, inoltre, la polizia ha avviato ispezioni nel palazzo del parlamento, nello zoo adiacente, nelle fognature sotto all’edificio, in tutto il parco. Formalmente queste sono le misure abituali che la polizia adotta in occasioni di votazioni importanti come quella di giovedì. Informalmente, però, parlando con i giornali spagnoli i poliziotti ammettono che sono pronti ad arrestare Puigdemont, se lo incontreranno mentre cerca di entrare di nascosto nello zoo, o in un’altra area nelle vicinanze del parlamento.

In teoria misure di sicurezza di questo tipo dovrebbero essere sufficienti per tenere lontano dal parlamento un noto deputato. Ma Puigdemont ha dimostrato più volte una certa abilità a sfuggire dalle forze dell’ordine. Può contare tra le altre cose su una fitta rete di 700 sindaci catalani eletti con Junts, molti dei quali si sono detti pronti ad accogliere e aiutare l’ex presidente catalano. Questa rete di amministratori e sostenitori ebbe un ruolo notevole anche nel referendum del 2017, quando gli indipendentisti catalani, per esempio, riuscirono a tenere nascoste alla polizia centinaia di urne elettorali e di altro materiale per il voto.

Parlando con Politico, un rappresentante anonimo del governo catalano uscente (che era guidato da ERC) ha detto: «Puigdemont non può passare per la porta sul retro o per le cucine. Magari cercherà di farsi portare [nel parlamento] come Cleopatra, dentro a un tappeto: con lui tutto è possibile».