Dopo il Mali, anche il Niger ha interrotto i rapporti diplomatici con l’Ucraina
Dopo il Mali, martedì anche il Niger ha detto di aver interrotto con effetto immediato i rapporti diplomatici con l’Ucraina. Il Niger ha preso questa decisione per le stesse ragioni del Mali, cioè perché accusa l’Ucraina di aver fornito informazioni ai ribelli tuareg che a fine luglio avevano compiuto una serie di attacchi in Mali in cui avevano ucciso 84 mercenari russi (appartenenti a quello che si chiamava fino a poco tempo fa gruppo Wagner) e 47 soldati maliani. Nei giorni scorsi il portavoce dell’intelligence militare ucraina aveva detto durante un’intervista televisiva che l’operazione dei ribelli era stata possibile grazie all’aiuto dell’Ucraina, che aveva fornito «informazioni utili, e non solo quelle».
I ribelli tuareg, che combattono per la loro indipendenza nel nord del Mali dal 2012, avevano compiuto gli attacchi nel nord del paese, nella città di Tinzaouaten, al confine tra Mali e Algeria. I mercenari russi si trovano nel paese da anni e sostengono il colonnello Assimi Goïta, a capo della giunta militare che governa il Mali dal 2020 a seguito di un colpo di stato. L’ex gruppo Wagner è presente da tempo in diversi stati africani, dove offre supporto in cambio di denaro ai regimi in carica, ma dopo la morte del suo leader Yevgeny Prigozhin nell’agosto del 2023 la sua struttura è cambiata notevolmente e la milizia ha preso il nome di “Africa Corps”, o “Expeditionary Corps”.
Il portavoce del governo del Niger, anch’esso composto da una giunta militare, ha detto che chiederà al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, l’organo più importante dell’organizzazione, di discutere della questione.
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