L'ambasciata cinese a Washington DC, negli Stati Uniti (Chip Somodevilla/Getty Images)

Un attivista cinese pro-democrazia è stato condannato negli Stati Uniti per spionaggio per conto della Cina

Martedì un tribunale di New York ha condannato un attivista cinese pro-democrazia, che da molti anni vive negli Stati Uniti, con l’accusa di aver svolto attività di spionaggio per conto della Cina.

Shujun Wang ha 75 anni e si è trasferito negli Stati Uniti nel 1994, ottenendo in seguito anche la cittadinanza americana: nel corso degli anni è diventato particolarmente noto per la sua opposizione al regime cinese, e ha anche fondato un’associazione per sostenere i diritti dei dissidenti del Partito Comunista in Cina. Secondo la giuria di un tribunale federale di New York avrebbe in realtà vissuto una “doppia vita”, sostenendo in pubblico la democrazia in Cina e di nascosto lavorando per conto dei servizi segreti cinesi per denunciare le attività dei dissidenti con cui entrava in contatto (soprattutto di Hong Kong e Taiwan, ma anche tibetani e membri della minoranza degli uiguri).

Shujun Wang era stato arrestato nel 2022 nell’ambito di un’operazione del Dipartimento di Giustizia statunitense contro le attività della Cina per silenziare i dissidenti all’estero. La sentenza nei suoi confronti verrà comunicata il 9 gennaio: rischia fino a 25 anni di carcere.

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