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  • Martedì 6 agosto 2024

Kamala Harris ha scelto Tim Walz come candidato vicepresidente

Ha 60 anni ed è il governatore del Minnesota: i due Democratici sfideranno i Repubblicani Donald Trump e J.D. Vance alle presidenziali del prossimo 5 novembre

Tim Walz durante l'insediamento per il suo secondo mandato da governatore il 2 gennaio del 2023 a Saint Paul, Minnesota (AP Photo/ Abbie Parr)
Tim Walz durante l'insediamento per il suo secondo mandato da governatore il 2 gennaio del 2023 a Saint Paul, Minnesota (AP Photo/ Abbie Parr)
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Kamala Harris ha scelto Tim Walz come candidato alla vicepresidenza per le elezioni presidenziali del prossimo 5 novembre: la notizia era stata annunciata nel primo pomeriggio dai media statunitensi, ed è poi stata confermata da Harris. Walz ha 60 anni, è l’attuale governatore del Minnesota e uno dei principali politici Democratici nella zona del Midwest, che include importanti stati in bilico tra cui anche il Michigan e il Wisconsin. Harris e Walz sfideranno i candidati Repubblicani, quindi l’ex presidente Donald Trump e il suo vice J.D. Vance.

Walz ha confermato di aver accettato la nomina, scrivendo sui social: «Kamala Harris ci sta mostrando la politica di ciò che è possibile. Mi ricorda un po’ il primo giorno di scuola». Oggi pomeriggio alle 17:30 (le 23:30 in Italia) Harris e Walz terranno un comizio in Pennsylvania, mentre nei prossimi giorni i due visiteranno altri stati in bilico, tra cui Michigan, Wisconsin e Nevada. Subito dopo l’annuncio molti esponenti del Partito Democratico hanno iniziato a complimentarsi con Walz, tra cui la governatrice del Michigan Gretchen Whitmer (della quale si era brevemente parlato come di una possibile candidata alla presidenza, prima che Joe Biden sostenesse pubblicamente Harris), l’ex segretaria di Stato Hillary Clinton  e l’ex presidente Barack Obama.

Walz è attualmente al suo secondo mandato da governatore del Minnesota. Prima di governare lo stato servì per 24 anni nella Guardia Nazionale degli Stati Uniti, la principale forza militare di riservisti dell’esercito, fu insegnante di scuola superiore, allenatore di football e deputato al Congresso per più di dieci anni, tra il 2007 e il 2019. È molto apprezzato sia per la sua esperienza che per il suo modo di porsi: ha un atteggiamento confidenziale e alla mano, ma anche pragmatico e di buon senso, insieme a uno stile comunicativo estremamente efficace. Da settimane era noto che Walz fosse tra le persone che Harris stava valutando come possibile candidato, insieme al governatore della Pennsylvania Josh Shapiro, che fino all’ultimo era sembrato essere il favorito.

Walz è noto per le sue posizioni progressiste: tra le altre cose è un sostenitore del diritto all’aborto, della legalizzazione della marijuana a scopo ricreativo e di maggiori controlli sul possesso di armi da fuoco. Allo stesso tempo ha a lungo rappresentato al Congresso una parte rurale del Minnesota, con una forte vocazione agricola, dove negli ultimi anni il Partito Repubblicano ha spesso vinto alcune elezioni statali: potrebbe quindi attirare consensi anche tra l’elettorato moderato.

Fino a poco fa Walz non era un politico particolarmente noto fuori del Minnesota. Le cose sono cambiate nelle ultime due settimane, durante le quali ha partecipato a varie interviste televisive in cui è apparso sempre informale e amichevole, ma anche convinto nel criticare Trump e Vance. In questa campagna elettorale è anche stato il primo a usare l’espressione «weird», cioè “strano”, per riferirsi a Trump, a Vance e più in generale alla componente più conservatrice del Partito Repubblicano, avviando una tendenza comunicativa che è stata presto adottata da gran parte del Partito Democratico e anche dalla stessa Harris.

Il Minnesota è uno stato solidamente Democratico: l’ultima volta che i cittadini votarono in maggioranza Repubblicano alle presidenziali era il 1972, e ci si aspetta che anche quest’anno vincano i Democratici. Walz potrebbe aiutare ad aumentare i consensi nel Midwest, ma i voti del suo stato non faranno la differenza. Al contrario molti pensavano che Harris avrebbe scelto Shapiro proprio perché la Pennsylvania è uno stato in bilico, dove i Democratici hanno bisogno di vincere a novembre. Shapiro però ha alcuni punti deboli: tra le altre cose, dopo l’inizio della guerra nella Striscia di Gaza si è esposto a favore di Israele (pur criticando il primo ministro Benjamin Netanyahu), una decisione che l’ha reso meno popolare nella componente più di sinistra del Partito Democratico (a differenza delle altre persone considerate per il ruolo, Shapiro è di religione ebraica).

È possibile che ora i Repubblicani inizino a presentare Walz come una sorta di estremista di sinistra, come già hanno iniziato a fare per Harris. Potrebbero anche criticarlo per come furono gestite le estese proteste che iniziarono nell’estate del 2020 a Minneapolis, in Minnesota, in seguito all’uccisione di George Floyd.

– Leggi anche: Questi due sono “weird”?